L’ossessione per le celebrity diventa una serie. Horror, ovviamente. Si chiama Sciame (Swarm in originale), è appena arrivata su Prime Video, con la firma di Donald Glover e Janine Nabers (Atlanta) e ha arruolato – oltre a Billie Eilish, anche Paris Jackson, la figlia di Michael Jackson.
Sembra un gioco di specchi in cui le star si prestano a interpretare storie che in qualche modo hanno vissuto sulla propria pelle.
Nel caso di Paris Jackson ,si tratta di un cameo nel secondo episodio che la vede in scena nel ruolo di Hailey, una spogliarellista che si esibisce nel club dove lavora la protagonista, Dre (Dominique Fishback). Hailey ha come nome d’arte Halsey e – proprio come nella realtà – il suo personaggio è una cantante mista. In passato la figlia di Michael Jackson ha sempre rivendicato le radici afroamericane e anche nel copione il suo personaggio vuole essere definito come una donna nera. In un’intervista a Rolling Stone America aveva dichiarato che il padre le ha sempre inculcato un forte orgoglio per le proprie radici e lei è cresciuta con un fortissimo attaccamento alle origini.
L’idea di Sciame? Resta proprio quella di mostrare il lato oscuro del fandom, quell’attaccamento tossico che rappresenta in effetti uno degli aspetti negativi della celebrità. E non c’è dubbio che gli artisti coinvolti, in un modo o nell’altro, abbiano sperimentato varie forme di idolatria, che spesso sfociano negli eccessi. Proprio come avviene in natura lo sciame si riunisce attorno all’ape regina che in questo caso è la popstar di cui Dre è ossessionata: la ragazza, in effetti, non ha nessun obiettivo nella vita, nessun valore o vita sociale, vive insomma legata a questo cordone invisibile che la tiene avvinghiata alla cantante. Come se fosse un guscio vuoto che vive di luce riflessa, quella appunto della popolarità del suo idolo.
Quando appunto l’ammirazione sfocia in qualcosa di totalmente diverso e diventa ossessione che si autoalimenta in un circolo vizioso senza fine, gli effetti diventano devastanti e imprevedibili.
Prendere parte a un progetto del genere rappresenta un segnale piuttosto forte da parte delle star perché mostra al pubblico retroscena forse inediti del mondo di Hollywood e dintorni. Mostra, insomma, tutte le ombre di un mondo che sembra perfetto e luccicante ma che in realtà comprende anche solitudine, pressioni e standard a volte impossibili da raggiungere. E quando un divo è messo sul piedistallo può cadere ancora più velocemente.