Tramatza
Incontro con i camici bianchi questo pomeriggio
Saranno affrontate il prossimo 15 marzo, nel corso di un confronto con i sindacati di categoria per la definizione del contratto integrativo regionale, gran parte delle richieste avanzate dai medici di famiglia sardi. Un incontro a cui potrà essere ammessa, ma senza potere di firma, una rappresentanza del comitato spontaneo dei medici che non si riconoscono nelle sigle sindacali.
Lo ha assicurato questo pomeriggio l’assessore alla sanità Carlo Doria che ha partecipato a Tramatza all’affollato incontro autoconvocato promosso dal comitato.
Dall’assessore Doria sono arrivate alcuni precisi impegni rispetto alle rivendicazioni avanzate più volte dai medici. Doria ha spiegato di aver stanziato una dotazione di 50 milioni di euro che serviranno a riconoscere una retribuzione aggiuntiva di 15 mila euro l’anno ai professionisti che avranno un massimale di 1500 pazienti, ma anche un’ integrazione da destinare ai medici di famiglia disposti ad aprire il loro ambulatorio nei centri più piccoli e isolati della regione.
A questo proposito sempre l’assessore Doria ha anticipato l’intenzione di definire quelle che dovranno essere considerate sedi disagiate o disagiatissime, a cui legare i relativi incentivi.
Tra i temi affrontati nel corso dell’assemblea di oggi, anche quello della semplificazione amministrativa. “Oggi il 30% dell’attività dei medici di medicina generale viene assorbito dagli adempimenti amministrativi – ha affermato Doria – Già ai primi di gennaio ho dato indicazione alle Asl di istituire presso tutti i distretti della Sardegna un ufficio di semplificazione amministrativa, per la dematerializzazione di tutte le procedure e per scomporle tra la parte di competenza del medico, quella anagrafica, le diagnosi e le impostazioni terapeutiche, e la parte di burocrazia vera e propria pertinente agli uffici amministrativi, permettendo così ai medici di occuparsi di medicina e sanità”. Sempre Doria ha spiegato: “In un ottica di semplificazione, nel collegato che andrà in discussione in aula abbiamo previsto l’eliminazione del certificato medico per il ritorno a scuola, come già accade in altre regioni”.
Sul tetto dei pazienti, considerato eccessivo dai medici, l’assessore ha precisato: “Parliamo di un incremento su base volontaria. Ottimizzando i percorsi e riducendo la burocrazia possiamo pensare di dare risposte mantenendo invariati i numeri dei pazienti, attraverso le integrazioni previste dal nuovo Accordo integrativo regionale – ha spiegato l’assessore –, gli incentivi per gli infermieri e gli assistenti di studio e gli incentivi per le sedi disagiate e disagiatissime. Certo è che con i numeri che abbiamo serve un cambio delle regole che rendano più efficiente l’intera macchina, come il cambio del rapporto tra il numero di medici per cittadino per l’individuazione delle sedi carenti per favorire le sedi più svantaggiate”.
Un riferimento da parte dell’assessore regionale alla sanità Carlo Doria anche sulla carenza dei medici: “Nel collegato alla Finanziaria – ha detto Doria a Tramatza – abbiamo previsto un aumento delle borse di studio per le scuole di medicina generale, equiparandole alle scuole di specializzazione e con un’integrazione rispetto alle borse di studio nazionali. La professione del medico deve però tornare a essere più appetibile e per questo serve un intervento sul piano nazionale, oggi i medici italiani, assieme ai portoghesi, greci e bulgari, sono quelli con gli stipendi più bassi”.
Da Doria è arrivata infine l’esortazione, rivolta ai sindacati di medici di medicina generale, perché trovino una unità di intenti che consenta di chiudere il contratto integrativo, contrariamente a quanto sarebbe accaduto nei precedenti incontri.
