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New Centre for British Photography: il primo spazio dedicato agli artisti inglesi

«Abbiamo una delle collezioni più consistenti di fotografia britannica e desideriamo renderla pubblica». James Hyman, esperto d’arte, accademico e nel 2020, ideatore, insieme alla moglie Claire, della Fondazione che porta il suo cognome. Come, del resto, la vastissima collezione: 3 mila opere firmate da oltre cento artisti britannici: Bill Brandt, Juno Calypso e Thurston Hopkins, solo per citare alcuni nomi di questo immenso patrimonio.

La maggior parte delle opere sono online, molte altre sono in mostra fino al 23 aprile nel nuovissimo Centre for British Photography a Piccadilly Circus, nel cuore di Londra, sempre da James e Claire Hyman. Per ristrutturare lo spazio ci sono voluti meno di sei mesi, e quella che una volta era una sartoria oggi è un centro culturale con tre gallerie, diversi spazi di ricerca e una biblioteca (l’ingresso è gratuito). 

Il focus è la fotografia britannica, anche nelle sei mostre inaugurali. Headstrong: Women and Empowerment  è una delle esposizioni che inaugurano questo immenso spazio. Curata dal collettivo Women in Photography, è una celebrazione dell’autoritratto femminile e contemporaneo. Tra i lavori spicca Beauty Contest di Vicky Hodgson, una toccante indagine sugli stereotipi sessisti associati all’invecchiamento. Nato come reazione del precedente progetto Wait Wachers è Body Builder, esposto al Centre for British Photography di Haley Morris-Cafiero, un «numero infinito di persone hanno scritto commenti meschini su di me via e-mail, tweet, post di Instagram, blog». Ma invece di rispondere individualmente ha preferito prendersi gioco degli haters costruendo immagini: ha cercato i cyberbulli e si è mascherata da loro.

Nel seminterrato sono esposte le foto di The English at Home: Photographs from the Hyman Collection. Gli autori sono Bert Hardy, Bill Brandt, Martin Parr, David Moore, giusto per citarne alcuni, e i 150 scatti sono una sorta di viaggio che conduce lo spettatore, partendo dalla strada, sulle scale di casa e arriva agli spazi privati del soggiorno, della cucina e della camera da letto. 

Risalendo al primo piano si torna su temi femministi con Jo Spence/Fairytales and Photography. Fra i vari lavori in mostra, c’è Fairytale for Sale (2011–13) di Natasha Caruana: scatti rubati da eBay di donne che cercano di rivendere il loro abito da sposa, con volti rielaborati per simboleggiare un sogno che va in frantumi.

Un programma molto britishness, fluido, sfaccettato e in continua evoluzione.

Body Builder (2018) di Haley Morris-Cafiero

Speedo Man (2018) di Hayley Morris-Cafeiro

The Black House, di Colin Jones

June Street, Salford, 1973 di Daniel Meadows e  Martin Parr / Magnum photos

Natasha Caruana, Fairy Tale for Sale no 62, 2011-2013.

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