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“Cadaveri galleggiavano ovunque, ho provato a rianimare un bimbo di 7 anni ma era morto”, il racconto di un medico da Crotone – Il Riformista

Il naufragio di Cutro

Redazione — 26 Febbraio 2023

“Cadaveri galleggiavano ovunque, ho provato a rianimare un bimbo di 7 anni ma era morto”, il racconto di un medico da Crotone

Quando siamo arrivati sul punto del naufragio abbiamo visto cadaveri che galleggiavano ovunque e abbiamo soccorso due uomini che tenevano in alto un bimbo. Purtroppo il piccolo era morto“. Le parole, drammatiche, sono di Laura De Paoli, medico che opera per la Fondazione Cisom cavalieri di Malta a supporto della Guardia costiera per gli interventi di soccorso in mare.

La dottoressa, sentita dall’agenzia Agi, era a borso della motovedetta della Capitaneria di porto di Crotone intervenuta nell’immediatezza del naufragio dell’imbarcazione spezzatasi in due al largo di Steccato di Cutro.

Qui, secondo il bilancio ufficiale, purtroppo non ancora definitivo, sono morte 59 persone. I corpi recuperati, come spiegato dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi al termine della riunione di coordinamento presieduta in prefettura, sono di  30 uomini e 29 donne, con 14 minori fra loro.

All’appello mancano “un paio di decine” di persone, mentre in salvo ci sono 81 migranti. A bordo dell’imbarcazione, partita quattro giorni fa dal porto di Izmir, in Turchia, viaggiavano migranti in arrivo da Iran, Afghanistan e Pakistan.

Quando la nave si è spezzata “c’era mare forza 3 o 4, era difficile avvicinarci”, ha spiegato la dottoressa Laura De Paoli. “La barca dei migranti era già a pezzi sulla spiaggia e noi avevamo intorno tanti cadaveri galleggianti. Abbiamo visto due uomini che tenevano in alto un bambino e siamo riusciti a recuperarli. Erano il fratello e lo zio del bambino che, però, era senza vita. Abbiamo provato a rianimarlo ma aveva i polmoni pieni di acqua… aveva 7 anni“.

#Crotone naufragio migranti, continuano i soccorsi dei #vigilidelfuoco sulla spiaggia nella zona di Steccato di Cutro. Nell’area operano squadre ordinarie, soccorritori acquatici e sommozzatori. Sono 59 le vittime recuperate [#26febbraio 16:30] pic.twitter.com/Kw2yKUsKZi

— Vigili del Fuoco (@vigilidelfuoco) February 26, 2023

Pur avendo operato in  altri teatri di guerra e in soccorsi in mare con varie associazioni umanitarie ed ong, De Paoli spiega di non essersi mai trovata davanti ad una catastrofe simile: “Io ho fatto soccorsi in mare, anche quello con la nave Prudence, ma sempre salvataggi senza morti, questa volta è stata devastante”.

Stando a quanto spiegato dalla Guardia di finanza, l’imbarcazione era stata avvistata nella serata di ieri a circa 40 miglia dalla costa crotonese da un velivolo dell’agenzia europea Frontex in pattugliamento. Scattato l’allarme, erano salpati una vedetta della sezione operativa navale di Crotone e un pattugliatore del gruppo aeronavale di Taranto.

Le proibitive condizioni del mare hanno tuttavia impedito di raggiungere la zona e i mezzi sono dovuti rientrare agli ormeggi. È stato quindi avviato il dispositivo di ricerca via terra e l’allarme è stato girato anche alle forze di polizia. Giunti sul luogo dello sbarco, non è stato possibile fare altro che constatare lo spezzamento del barcone ormai completamente distrutto dalle onde.

Redazione

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