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Veroli, Mussolini innamorato della Tintura imperiale i frati di Casamari gli spedivano le casse a Roma – Area C

di · 6 Marzo 2023

di Alfredo Gabriele

Se non successe, poteva succedere. Le carte scritte documentano il tentativo. Bisogna premettere una breve storia sull’origine della Tintura Imperiale, creata circa un secolo prima da frà Eutimio Zannuccoli arrivato a Casamari dalla sua Romagna, dopo la sanguinosa repressione di moti risorgimentali operata dalle Truppe pontificie, nelle quali erano arruolate in prevalenza spietati ciociari partiti dalle colline dei monti Lepini. Eutimio Zannuccoli militava dalla parte opposta e vide con i propri occhi l’orrenda carneficina operata sulla popolazione civile in quel di Cesena. Quasi una crisi religiosa lo spinse a trovare la pace nel chiostro ed a raggiungere Casamari. Dopo la consacrazione restò e si dedicò tutta la vita al lavoro nella storica spezieria monastica, dove inventò una formula tutta vegetale di una tintura alcolica: questa ebbe enorme successo nella vendita, grazie soprattutto agli effetti terapeutici in varie circostanze di sofferenze e malattie.
Tralasciando le altre sventure sofferte da frà Eutimio Zannuccoli, ingiustamente punito con un transitorio esilio a Vicalvi per un sospetto avvelenamento mortale di un Cianchetti di Colleberardi, aggiungiamo solamente che la sua Tintura nei primi decenni del secolo scorso continuò ad essere prodotta e venduta con successo e non aveva ormai bisogno di pubblicità. A circa cento anni dalla sua invenzione la sua fama non tramontava, i monaci non avevano perciò alcun motivo di pubblicizzarla, cercando anche l’apprezzamento da parte di esponenti politici. I monaci di Casamari si vollero far conoscere da Mussolini con un omaggio singolare: gli recapitarono in omaggio alcune bevande da loro preparate nell’antica Spezieria monastica. Gli spedirono in dono la già detta Tintura imperiale e con questa altri preparati come la Tintura centerbe ed altro. In data 4 Aprile 1923 il Duce rispose per ringraziare: “Egregio Reverendo, ho ricevuto a suo tempo i liquori che Ella ha voluto mandarmi. Li ho trovati veramente squisiti e La ringrazio del pensiero gentile. Saluti distinti Mussolini.”Passarono alcuni anni ed ancora, nell’anno 1929, il Priore di Casamari volle ripetere un gesto analogo inviando bottiglie di vari liquori di fabbricazione locale: si era al 20 ottobre anno VII dell’era fascista ed ancora una volta il Duce fece pervenire un breve saluto di ringraziamento al Priore. Il messaggio questa volta non portava la sua firma autografa bensì quella di un suo Segretario: Alessandro Pavolini. I documenti rimasero nell’archivio dell’Abbazia ed anche nell’anno 1938, quando P. Eugenio M. Frusciardi diede alle stampe un piccolo volume dal titolo “Piccola guida del Monumento Nazionale di Casamari”, volle ricordare questa breve corrispondenza con Mussolini, a pagina 74 dove accenna ai pregi della Tintura imperiale. Altri eventi e nuove realtà politiche fecero dimenticare questi due episodi di corrispondenza tra il Priore di Casamari ed il Duce; dimenticati anche da coloro che successivamente hanno dato alle stampe altre pubblicazioni sull’antica Farmacia di Casamari e su quei prodotti galenici. Ormai non si è parlato più di questa spedizione gratuita di un benefico liquore cistercense al Capo del Governo italiano Benito Mussolini. Non rimane che da domandarsi tuttora: ma Lui poi l’avrà bevuta?

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