Quando informarono Marat Safin, l’impenitente playboy che nei ritagli di tempo giocava (benissimo) a tennis, delle nozze imminenti tra la sua ex-fidanzata Dasha Zhukova e Roman Abramovich, il commento che ne uscì fu sferzante. “Ci stia attento, quella donna è molto più costosa del Chelsea” disse, intendendo la perniciosa attrazione di Dasha per l’arte moderna. Chiunque abbia visitato a Mosca la sua galleria, il Garage Museum, è consapevole che Safin s’era tenuto pure stretto: il valore delle opere esposte rasenta l’incalcolabile.
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