Grave l’altro figlio, lo scontro frontale con un camion
Redazione — 4 Febbraio 2023
Il tennista in carrozzella Andrea Silvestrone è morto insieme a due dei suoi tre figli in un drammatico incidente stradale avvenuto intorno alle 14 di sabato 4 febbraio lungo l’autostrada A14, nel tratto compreso tra Grottammare, San Benedetto e Pedaso, in direzione Ancona.
Fatale l’impatto avvenuto all’interno della galleria Castello a Grottammare tra l’auto guidata da Silvestrone, 50 anni, e un camion proveniente dalla careggiata opposta, con il conducente rimasto illeso. A perdere la vita oltre al tennista paralimpico anche la primogenita di 14 anni e il terzo figlio di 8. L’altro bambino di 13 anni è stato ricoverato in codice rosso all’ospedale Torrette di Ancona per fratture multiple e trauma cranico ma non sarebbe in pericolo di vita.
L’incidente è avvenuto nei pressi di un cantiere segnalato dove si sono scontrati frontalmente l’auto a noleggio, proveniente dall’Abruzzo, su cui viaggiavano le vittime e il bimbo trasportato all’ospedale di Torrette (Ancona), e un tir il cui conducente è rimasto illeso. Sul posto sanitari, vigili del fuoco, Polizia stradale e personale Anas.
Secondo una prima ricostruzione della dinamica dell’incidente, perdendo il controllo del mezzo Silvestrone avrebbe invaso la corsia opposta trovandosi davanti a un camion.
All’interno del tratto chiuso, il traffico è bloccato con code. Verso Bari si segnalano incolonnamenti di 2 km tra Pedaso e Grottammare. Chi è in viaggio verso Bologna deve uscire a San Benedetto dove c’è 1 km di coda e può rientrare a Pedaso, dopo aver percorso la strada statale 16 Adriatica.
Una tragedia che ha colpito la famiglia dell’atleta, di origine tedesca ma residente a Montesilvano, in provincia di Pescara. Silvestrone che su Twitter si definiva “tennista paralimpico, avvocato, pianista, figlio, marito, papà di tre piccole meraviglie, vulcanico, imprevedibile e in guerra contro la sclerosi multipla“, era stato un istruttore di tennis e, dopo la disabilità causata dalla malattia, era entrato nella Nazionale paralimpica raccogliendo risultati a livello internazionale, sempre nel tennis. Separato dalla moglie, in auto c’erano i suoi tre figli di 8, 12 e 14 anni.
Non corro, ma VOLO!!! pic.twitter.com/6s0H9XxYtd
— andrea silvestrone (@a_silvestrone) February 8, 2015
Silvestrone aveva 33 anni quando gli fu diagnosticata la sclerosi multipla e da allora il suo motto è sempre stato “Se puoi sognarlo, puoi farlo”. Silvestrone non si è mai perso d’animo, diventando pluricampione italiano di tennis paralimpico oltre che “collezionista di attimi” come amava definirsi in tutte le esperienza che ha vissuto. Nel 2022 è stato insignito della laurea ad honorem.
GIORNATA DI SANGUE SULLE STRADE – E’ un bollettino drammatico quello relativo agli incidenti registrati nella giornata di sabato 4 febbraio sulle strade italiane. In poche ore si contano otto morti e 12 feriti.
IL DOLORE DELLA LEGA CONTRO I TUMORI – “La scomparsa dell’amico e campione paralimpico Andrea Silvestrone rappresenta un colpo durissimo non solo per il mondo dello sport, ma anche per tutto quel mondo dell’associazionismo che opera nel campo della prevenzione e della tutela della salute”. Così in una nota il presidente della Lilt – Lega Italiana Lotta contro i Tumori, sezione di Pescara, e membro del Consiglio direttivo della Lilt nazionale, Marco Lombardo, sulla morte in un incidente stradale nelle Marche del campione Andrea Silvestrone di Montesilvano (Pe).
“Lui, – prosegue – socio onorario della Lilt di Pescara, era un uomo che aveva saputo trasformare una disabilità in un punto di forza, in un trampolino da cui ripartire con maggiore vigore, con un entusiasmo incredibile, con una gioia di vivere straordinaria. I nostri pensieri sono ora vicini ad Andrea, ai suoi due bambini, morti con lui nello schianto, e ci stringiamo al dolore della moglie Barbara continuando a pregare per la salvezza del terzo figlio”. “Con la Lilt – ricorda Lombardo – Andrea ha instaurato da anni una bellissima collaborazione, partecipando attivamente alle iniziative e ai momenti di dibattito pubblico, raccontando della propria patologia, dell’importanza della prevenzione a tutto campo, prestando la propria immagine come testimonial d’eccezione nelle nostre campagne. Con Andrea avevamo tanti progetti da realizzare, e la Lilt continuerà a lavorare sulle nostre idee comuni continuando a raccontare ai giovani la grande vitalità di un uomo, di un atleta, di un padre che ha lasciato una traccia incancellabile nella vita di tutti coloro che hanno attraversato il suo cammino. Il Consiglio direttivo, il Comitato scientifico, la Consulta femminile e il Consiglio giovanile della Lilt esprimono il proprio unanime cordoglio alla famiglia”.
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