26 febbraio 2023 • 12:02
Un peschereccio si è spezzato in due nelle prime ore del mattino: i superstiti per ora sono un’ottantina, ma i morti potrebbero essere più di cento. Meloni: «Il governo è impegnato a impedire le partenze»
Continua ad aggravarsi il bilancio di un naufragio avvenuto domenica mattina al largo delle coste calabresi. Dei circa 200 (ma c’è chi parla di 250) migranti in viaggio su un peschereccio che si è spezzato in due a causa del mare molto mosso, a Steccato di Cutro sono stati trovati finora soltanto ottanta superstiti.
L’ipotesi che viene fatta da investigatori e soccorritori è che le vittime del naufragio siano dunque molte di più di quelle accertate fino adesso. Si temono oltre cento vittime.
È stato un pescatore dare l’allarme per il naufragio di Migranti avvenuto poco prima del cinque del mattino. L’uomo, che transitava nella zona, ha notato l’imbarcazione già distrutta e alcuni corpi galleggiare in acqua.
Ventuno dei superstiti sono stati trasportati al pronto soccorso dell’ospedale di Crotone, ma non versano in condizioni critiche. Gli altri 59 superstiti sono già stati trasferiti al Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Isola Capo Rizzuto.
La politica
Le prese di posizione politiche non sono tardate ad arrivare. Tra i primi a commentare la premier, Giorgia Meloni, che in una nota ha espresso «profondo dolore» per la vicenda. «Il governo è impegnato a impedire le partenze, e con esse il consumarsi di queste tragedie, e continuerà a farlo, anzitutto esigendo il massimo della collaborazione agli Stati di partenza e di provenienza».
Le ha fatto eco il leader della Lega, Matteo Salvini. «Una tragedia. Ormai gli scafisti mettono in mare ‘barchini’ sempre meno sicuri e malandati incassando, sulla pelle di queste persone, milioni di dollari reinvestiti in armi e droga. Fermare i trafficanti di esseri umani è un dovere morale di tutti, soprattutto per salvare vite innocenti. Una preghiera per questi poveri morti».
Hanno parlato del disastro anche i contendenti per la segreteria del Partito democratico. «Col fiato sospeso per le ricerche in corso di altri possibili sopravvissuti all’ennesima tragedia in mare nel crotonese. Ma il bilancio di chi ha perso la vita è già pesantissimo. Un pensiero commosso alle vittime, tra cui un neonato» ha scritto Stefano Bonaccini. Più netta Elly Schlein: «Un’altra tragedia pesantissima che coinvolge molti bambini, non è accettabile che il Mediterraneo sia diventato un grande cimitero a cielo aperto: questo fa capire quanto sia disumano e contro ogni diritto fondamentale fare dei decreti che hanno il solo scopo di rendere più difficile salvare le vite in mare».
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