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Meloni lancia il liceo del Made in Italy e scavalca la proposta di “autarchia linguistica” di Rampelli – Il Riformista

Il cortocircuito nella maggioranza

Carmine Di Niro — 3 Aprile 2023

Meloni lancia il liceo del Made in Italy e scavalca la proposta di “autarchia linguistica” di Rampelli

Qualcuno faccia una multa a Giorgia Meloni. La proposta avanzata dalla premier questa mattina nel consueto appuntamento annuale del Vinitaly a Verona, ovvero quello di lanciare un “liceo del Made in Italy”, infrangerebbe la proposta di legge presentata dal suo deputato Fabio Rampelli, tra l’altro vicepresidente della Camera, di sanzionare l’utilizzo delle parole inglesi nella pubblica amministrazione, gli inutili “forestierismi”.

La proposta, firmata da una ventina di deputati del suo partito, prevede nel caso in cui si dovessero violare tali obblighi importanti sanzioni amministrative che possono andare da 5.000 a 100.000 euro “in un’ottica di salvaguardia nazionale e di difesa identitaria”.

Un aspetto grottesco che era già emerso con la formazione stessa del governo e della ridenominazione dei Ministeri, con la scelta di chiamarne uno “Ministero delle Imprese e del Made in Italy”. Evidentemente la presidente del Consiglio considera la proposta di Rampelli, come molti, una boutade: così da Verona intervenendo al salone internazionale del vino e parlando ad un gruppo di studenti di un istituto agrario rilancia sull’ennesima battaglia che appare innanzitutto ideologica.

Per me questo è il liceo, perché non c’è niente di più profondamente legato alla nostra cultura“, ed è una delle ragioni per cui il governo lavora al “liceo del made in Italy”, dice Meloni al gruppo di studenti che partecipavano al concorso enologico “Vino e giovani”.

Non solo. In una sorta di “guerra” tra licei e istituti tecnici, la premier prende le difese degli studenti di quest’ultimi.  “Faccio i complimenti a questi ragazzi, siete stati molto lungimiranti“, ha aggiunto infatti Meloni ricordando che quando si dice che con la scelta “del liceo avresti avuto uno sbocco mentre opportunità minori con un istituto tecnico dimentichiamo che in questi istituti c’è una capacità di sbocco professionale molto più alta di altri percorsi, questo è il liceo“.

Una tesi e una battaglia rilanciata anche dalla ministra del Turismo Daniela Santanchè, che unisce la questione dell’istruzione a quelle del lavoro ed in particolare dell’odiato Reddito di cittadinanza. Per la Santanché “la visione del nostro governo non è di dare una paghetta di Stato ai giovani ma di dare loro un lavoro. Il lavoro è dignità, nel settore del turismo c’è tantissimo da fare”.

Ricordo che l’anno scorso sono mancati 250mila addetti e quest’anno le associazioni di categoria. I dati dicono che mancano 50mila ma dobbiamo professionalizzare e impegnarci sul percorso di formazione e come ministero del Turismo nella legge di bilancio abbiamo messo 28 milioni per fare una scuola di eccellenza e qua oggi vengono premiati gli istituti agrari, un modello anche per il turismo purtroppo in Italia la sinistra ha distrutto gli istituti tecnici e ha invogliato i giovani a fare i licei. Questo governo li vuole rimettere al centro“, le parole della ministra.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia

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