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La pecora nera della famiglia Kennedy: la vera storia di Rosemary, la sorella «perduta» del presidente americano

John, Robert, Ted e Caroline. La dinastia dei Kennedy è costellata di politici, avvocati e personaggi di successo, la cui influenza sull’America del dopoguerra è valsa loro uno status quasi regale. Ma dietro lo sfarzo e il glamour si celano i nomi dei Kennedy dimenticati, tra cui Rosemary, la sorella minore di JFK la cui tragica vita ha ispirato una nuova opera.

Least Like the Other, una produzione dell’Irish National Opera alla Royal Opera House, racconta i primi anni di Rosemary: terzogenita e figlia maggiore di Joseph P. Kennedy Sr., uomo d’affari, politico e ambasciatore nel Regno Unito, e Rose Kennedy, regina della vita sociale e filantropa. Fin dall’inizio, la coppia, che discendeva da politici di grande potere, aveva sogni chiari per i suoi nove figli – Joseph Jr. John, Rosemary, Kathleen, Eunice, Patricia, Robert, Jean ed Edward – ed era determinata a proseguire la grandezza della famiglia.

Amy Ní Fhearraigh in Least Like the Other dell’Irish National Opera

Kip Carroll

Mentre i loro figli maggiori, Joseph Jr (un futuro tenente della Marina degli Stati Uniti che fu poi ucciso durante la Seconda Guerra Mondiale) e John (il 35° Presidente e marito di Jacqueline Kennedy Onassis) costruivano già una brillante carriera fin dall’infanzia, la primogenita mostrò ritardi nello sviluppo fin dalla tenera età. Durante il parto infatti sembra che la bambina fosse rimasta senza ossigeno per troppo tempo. 

«Era più lenta a gattonare, a camminare e a parlare rispetto ai suoi fratelli e aveva difficoltà di apprendimento quando raggiunse l’età scolare», si legge nella sua scheda online sul sito della JFK Presidential Library, «nonostante le sue evidenti disabilità intellettive, Rosemary partecipava alla maggior parte delle attività familiari». Nel diario che teneva da adolescente descriveva ogni persona che incontrava, i balli e i concerti a cui partecipava e una visita alla Casa Bianca durante la presidenza Roosevelt. Quando il padre fu nominato ambasciatore degli Stati Uniti in Gran Bretagna nel 1938, Rosemary si trasferì a Londra e fu presentata a corte insieme alla madre e alla sorella Kathleen.

Un ritratto della famiglia Kennedy

Bachrach/Getty Images

Gli anni dell’adolescenza, ricostruiti con materiale d’archivio, sono alla base della nuova produzione di 75 minuti della regista e designer Netia Jones, acclamata dalla critica, con Amy Ní Fhearraigh nel ruolo di Rosemary e le musiche di Brian Irvine.

L’opera si svolge intorno al momento cruciale della vita di Rosemary: la lobotomia subita all’età di 23 anni, su indicazione del padre. L’orribile procedura chirurgica – che comportava l’interruzione della connessione tra il lobo frontale e altre parti del cervello – divenne popolare negli anni ’40 e ’50 tra i medici americani e britannici che sostenevano di essere alla ricerca di una «cura» per i pazienti affetti da determinate condizioni di salute mentale ritenute socialmente inaccettabili.

L’ambasciatore degli Stati Uniti in Gran Bretagna, Joseph P. Kennedy, con la figlia Rosemary, mentre assistono all’apertura ufficiale dello Zoo di Londra

Bettmann/Getty Images

Secondo la biblioteca JFK, il comportamento di Rosemary iniziò a cambiare una volta che la famiglia tornò negli Stati Uniti nel 1940: «Rosemary non stava facendo progressi, ma sembrava invece retrocedere», scrisse in seguito la sorella Eunice. L’annotazione sostiene che il padre era «convinto che una lobotomia avrebbe aiutato a calmare la figlia e a prevenire i suoi sbalzi d’umore a volte violenti» e autorizzò l’esecuzione della procedura.

«La malattia di Rosemary non è mai stata un ostacolo, un imbarazzo o qualcosa di eccessivamente negativo. Ho sempre pensato che le sue condizioni mentali fossero al limite della normalità e che la lobotomia autorizzata da suo padre Joe l’avesse davvero scombussolata», scrive Harvey Rachlin, autore di The Kennedys: A Chronological History 1823-Present, che ha raccontato all’Independent la morte di Rosemary nel 2005.

Rosemary Kennedy, a sinistra, mentre chiacchiera con gli amici a una festa in giardino

George Rinhart/Getty Images

Barbara Gibson e Ted Schwarz, autori del libro sulla madre Rose Kennedy, The Best and Worst of Their Lives and Times, scrivono: «Joe aveva due preoccupazioni su Rosemary. Il padre pensava che la sessualità di Rosemary fosse troppo spinta e non temperata dalle regole morali a cui le altre figlie Kennedy aderivano. Joe le distrusse una parte del cervello piuttosto che rischiare la vergogna e le dicerie che ne sarebbero derivate».

La lobotomia fu un disastro senza precedenti: Rosemary, da quel momento, assunse le capacità di una bambina di due anni e divenne incapace di badare a se stessa per il resto della vita.

Rosemary e Eunice Kennedy con Edward Moore all’arrivo a Plymouth nel 1938

Keystone-France/Getty Images

A seguito dell’intervento, Rosemary fu mandata alla St. Coletta’s School for Exceptional Children di Jefferson, dove trascorse il resto della sua vita accudita da suore cattoliche in un cottage nel Wisconsin. Rosemary fu separata dalla sua famiglia per sempre: il padre non andò mai a trovare la figlia, mentre Rose non si recò al St. Coletta per 20 anni. Si sostiene addirittura che i fratelli di Rosemary non fossero neanche informati delle condizioni della sorella. Di certo, le informazioni su di lei furono tenute fuori dalla sfera pubblica  e lontane dalla stampa per decenni. Solo nel 1961, dopo l’elezione di John a presidente, la famiglia spiegò adeguatamente la sua assenza. La lobotomia divenne di dominio pubblico solo nel 1987.

Eunice e Rosemary, figlie di Joseph P. e Rose Kennedy, sventolano da bordo del Manhattan

Bettmann/Getty Images

Negli ultimi anni della sua vita, Rosemary ebbe rapporti sono con la sorella Eunice Kennedy Shriver: «Lei aveva un rapporto particolarmente stretto con la sorella maggiore e una grande empatia nei suoi confronti», secondo la JFK Presidential Library. Nel 1962, la signora Shriver avviò nel suo giardino un campo estivo diurno per bambini e adulti con disabilità intellettive

Ritratto della famiglia Kennedy nel suo soggiorno

Bachrach/Getty Images

Rosemary Kennedy è morta il 7 gennaio 2005, all’età di 86 anni. L’opera, tuttavia, non racconta nulla dei suoi tortuosi ultimi anni di vita. L’attenzione si concentra invece sui primi anni di una ragazza che è stata cancellata dalla storia della famiglia Kennedy.

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