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La lettura del pensiero è realtà grazie all'evoluzione delle macchine

Ai che leggono il pensiero

Il futuro della lettura del pensiero umano. Synthografia di Gero Giglio

AI che leggono il pensiero. Un team di ricercatori di Osaka ha dimostrato come un software per la creazione di immagini sintetiche possa, davvero, leggere le menti delle persone. Il metodo che ricostruisce le immagini fa largo uso delle scansioni fMRI, con una precisione sorprendente.

Cosa vuol dire l’acronimo fMRI

Le scansioni fMRI (functional Magnetic Resonance Imaging) sono un tipo di tecnologia di imaging medico – il processo attraverso il quale è possibile osservare un’area di un organismo non visibile dall’esterno come, per esempio, una radiografia – che utilizza campi magnetici e onde radio per produrre immagini del cervello in tempo reale mentre questo è attivamente impegnato in una determinata attività cognitiva o motoria.

La tecnologia fMRI misura i cambiamenti nella concentrazione di ossigeno nel sangue nell’area del cervello che viene utilizzata per una particolare attività. Quando un’area del cervello diventa attiva, aumenta il flusso sanguigno in quella zona e con esso la quantità di ossigeno. L’emoglobina presente nel sangue ha una proprietà magnetica che cambia a seconda del livello di ossigeno presente, e questo cambiamento può essere rilevato tramite l’imaging fMRI.

Applicazioni primarie che potranno cambiare la vita delle persone

Le scansioni fMRI sono utilizzate per studiare la funzione cerebrale in vivo e per mappare le regioni del cervello coinvolte in varie attività cognitive e motorie. Possono essere utilizzate per studiare diverse patologie, come la depressione, l’ansia, la schizofrenia e l’Alzheimer, nonché per valutare gli effetti di terapie e trattamenti.

I ricercatori che studiano questa tecnologia utilizzano da anni modelli di intelligenza artificiale per decodificare le informazioni dal cervello umano. Fondamentalmente, la maggior parte dei metodi prevede l’utilizzo di immagini fMRI pre-registrate come input per un modello di intelligenza artificiale generativa per testo o immagini.

Una velocissima evoluzione mai vista prima

All’inizio del 2018, per esempio, un gruppo di ricercatori giapponesi ha dimostrato come una rete neurale sia riuscita a ricostruire le immagini dalle registrazioni fMRI. Un anno dopo, un altro team ha ricostruito le immagini dai neuroni delle scimmie. Da lì in poi, gli studi sono diventati sempre più efficienti e i risultati più eclatanti.

Nell’ottobre 2022, un team dell’Università del Texas, Austin, ha dimostrato che i modelli GPT possono dedurre il testo che descrive il contenuto semantico che una persona ha visto in un video dalle scansioni fMRI. In parole povere: non serve più la scrittura per definire ciò che vogliamo ottenere ma… basta il pensiero.

Oggi, un software per la produzione di immagini digitali da testo come Stable Diffusion, grazie a questi studi, può ricostruire le immagini cerebrali, virtualmente, senza aver nessun input scritto.

In questo modo, si elimina la necessità di addestrare e mettere a punto complessi modelli di intelligenza artificiale per ottenere risultati degni di nota.

Le AI che leggono il pensiero sono quindi già una realtà. Le implicazioni tecniche ma anche morali ed etiche sono, in positivo e in negativo, davvero impressionanti. Senza fare inutili allarmismi, è ormai chiaro che serva comunque una rigidissima regolamentazione. Questo, per evitare che in futuro, molto prossimo, si possa estorcere informazioni o addirittura pensieri complessi alle persone. E non sarà solo una questione di privacy.

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