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Il sindaco di Savona sfida il divieto e iscrive all'anagrafe il figlio di due donne: “Governo lontano dalla realtà”

Il sindaco di Savona sfida il divieto e iscrive all’anagrafe il figlio di due donne: “Governo lontano dalla realtà”

Il piccolo è nato grazie alla fecondazione assistita effettuata da una donna sposata da anni con un’altra donna.

Il sindaco di Savona, Marco Russo, ha iscritto all’anagrafe il figlio di due donne: un piccolo nato nei giorni scorsi nella città ligure e concepito a Barcellona con la fecondazione assistita di una delle due mamme. E’ il primo caso in Liguria dopo lo stop alle trascrizioni stabilito dal governo.

Russo ha spiegato in una lettera la sua scelta al prefetto e alla procura. “Sfido il divieto, il governo è lontano dalla realta’”, ha detto. Il primo cittadino savonese ha firmato l’atto personalmente senza coinvolgere i funzionari. La storia è stata riportata da Il Secolo XIX.

Il piccolo è nato all’ospedale San Paolo di Savona il 18 marzo e la registrazione della nascita da parte del primo cittadino è avvenuta il 28. Si tratta di una forzatura dopo il blocco alle registrazioni di figli nati da coppie omogenitoriali. Avrà ufficialmente due mamme: tecnicamente è registrato come figlio di una mamma biologica e di una mamma intenzionale. Nell’atto di dichiarazione di nascita del minore si legge “con contestuale riconoscimento di filiazione da parte di coppia omogenitoriale”. Le due donne, Roberta e Giulia, di 36 e 32 anni, sono sposate da anni.


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«Io 4mila euro di multa non le pago», 80enne viaggia a scrocco in autostrada per due anni

L’anziano usava un trucchetto che gli ha permesso di passare il casello gratis per oltre due anni

Il trucchetto che utilizzava era questo: per transitare senza versare neppure un euro si accodava ai veicoli col Telepass, come se passasse un solo automezzo. Così per due anni un 80enne residente in una casa di riposo ha eluso il pagamento del pedaggio autostradale.

La motivazione che l’anziano ha dato in sua difesa niente aveva a che vedere con la mancanza di soldi: “Io non pago. L’Autostrada è un servizio pubblico, non possono pretendere un pedaggio. Non voglio pagare e poi l’autostrada da Fiuggi a Frosinone non c’è. Quando la fanno ci vengo”.

L’uomo è ostinato a non pagare i 4mila euro di pedaggi di cui è debitore, così dovrà rispondere d’insolvenza fraudolenta. Le telecamere ai varchi però hanno filmato ogni accesso e ogni uscita. Ingranditi i fotogrammi, gli operatori delle Autostrade hanno stentato a credere ai loro occhi: a bruciare le barriere era un distinto signore con i capelli bianchi. Dalla targa sono arrivati alla sua identità ed è scattata la denuncia.


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