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Il bacio astrale nell’Olimpo astronomico

(Di Serena Ricci – civiltadellemacchine.it) – Durante questi primi giorni di marzo si stanno incontrando due pianeti, Giove e Venere, avvicinandosi a meno di  mezzo grado di distanza, raggiungendo la maggiore vicinanza nelle giornate dell’1 e del 2 marzo. Sono luminosissimi e visibili ad occhio nudo dal nostro pianeta in quanto allineati. Il fenomeno della congiunzione astrale si verifica quando due o più pianeti si trovano ad una distanza angolare compresa tra 0 e 3 gradi e sembrano avvicinarsi l’uno all’altro nell’immagine vista dalla Terra. La distanza tra Giove e Venere al culmine della loro vicinanza sarà inferiore a due diametri della Luna, avvicinamento che solitamente si verifica tra pianeti, tra pianeti e stelle, tra stelle e tra stelle e galassie. I due pianeti, giocando come padre e figlia (secondo la versione omerica), dopo essersi “baciati”, si abbracceranno sempre più luminosi, scambiandosi le posizioni: fino al 3 marzo Giove sarà sopra Venere dopodichè si invertirà la situazione e Venere sarà sopra la luce di Giove. La congiunzione tra Giove e Venere si verifica quando, nel loro movimento orbitale intorno al Sole, si trovano nella stessa zona del cielo, ovvero sulla stessa longitudine eclittica, stimolando la curiosità degli scienziati dal momento che il loro incontro sarà l’occasione, da parte dei ricercatori, di uno studio più approfondito sulla composizione e sulla struttura dei pianeti, al fine di raccogliere dati sulle loro orbite.

Non è così inusuale che questi due pianeti si “bacino” (si verificano circa 13 congiunzioni tra Giove e Venere ogni secolo), ma la frequenza delle congiunzioni e la loro vicinanza possono dipendere dall’ eccentricità delle loro orbite, rappresentata dal rapporto fra le distanze dal loro centro del Sole e del pianeta (o della cometa), quando questo si trova all’afelio (massima distanza dal sole) o al perielio (minima distanza dal sole), dalle loro inclinazioni rispetto all’eclittica e dalle loro posizioni rispetto alla Terra. Inoltre la congiunzione che caratterizza l’inizio del mese di marzo è tra le più spettacolari, luminosissima, quasi un saluto raggiante in cui Venere, a partire dall’equinozio di primavera, aumenterà sempre di più la propria luce al contrario di Giove che a fine mese sarà quasi invisibile. Dopo l’abbraccio dei due pianeti avremo ulteriori fenomeni astronomici nel 2023, come lo spostamento di Marte, visibile per tutto il mese, che dalla costellazione del Toro passerà a quella dei Gemelli . Inoltre Giove andrà ad incontrare la Luna il 22 marzo, ma la loro vicinanza non sarà così visibile in quanto saranno immersi nella luce del tramonto e perché la Luna, essendo nuova, sarà una sottile falce. Il 24 marzo sarà il turno di Venere che si congiungerà con la Luna per lasciare il posto a Marte il 28 marzo. Quasi un simposio tra pianeti che si rivedono ciclicamente tra di loro in una sorta di monte Olimpo tra le galassie, “ dov’è, dicon, la sede sempre serena dei numi:non da venti è squassata, mai dalla pioggia è bagnata, non cade la neve, ma l’etere sempre si stende privo di nubi, candida scorre la luce:là il giorno intero godono i numi beati.”(Omero,Odissea)

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