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Governatori e sindaci litigano sul Pnrr, Occhiuto a Sala: «Facile fare il figo»

Il ministro Raffaele Fitto ha detto che c’è il rischio che i progetti non vengano completati in tempo e il sindaco di Milano, Beppe Sala, si propone. Il sindaco di Roma Gualtieri manda una lettera per avere i soldi degli altri

È partita la gara per avere più soldi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il ministro ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr del governo Meloni, Raffaele Fitto, ha detto che è matematico che alcuni progetti non saranno pronti nel 2026 e rischiano perciò di perdere i fondi e il giorno dopo è partita la gara. Il sindaco di Milano Beppe Sala si è fatto avanti dicendo «diamo i soldi a chi li spende», il sindaco Roma Roberto Gualtieri, ha direttamente mandato una lettera al ministro.

Il presidente della Calabria, Roberto Occhiuto, ha deciso di intervenire per difendere gli interessi del meridione. Il forzista ha accusato il primo cittadino del capoluogo lombardo di secessionismo: «Facile fare il figo governando Milano. Sala dovrebbe provare a governare qualche mese in Calabria, in Sicilia o in Campania».

Roma e Milano

Sala, in viaggio a Bruxelles, subito dopo una conferenza stampa sulle famiglie arcobaleno, ha detto che le parole di Fitto suonano «un po’ come una resa, ma siccome siamo ancora in tempo estendiamo a tutti l’operazione verità e diamo i fondi a chi li sa investire». E ha aggiunto: «A volte sembro un provocatore dicendo: “se ci sono dei fondi residui, dateli a Milano”», ma poi ha specificato: «Non sono un provocatore. Perché ci sono una serie di progetti che ho nel cassetto che fossero finanziati io ce la faccio entro metà giugno 2026»

Gualtieri si è spinto ancora oltre. Nella missiva ha ricordato che ha messo a gara tutti i fondi del Pnrr e, come riportato dal Messaggeto, chiede 300 milioni da finanziare con quelli non spesi da altre amministrazioni. Tra le priorità il patrimonio scolastico del territorio, 354 edifici di cui almeno 200 necessitano, rileva il Messaggero, di interventi di messa in sicurezza per problemi di natura statici e i rischi sismici.

La replica di Occhiuto

Attualmente, a quanto si legge nella relazione della Corte dei conti, al netto delle iniziative che non risultano ripartibili in singoli ambiti regionali (poco più dell’1 per cento in termini numerici, ma oltre il 28 per cento in base al parametro del costo), il numero più elevato di iniziative riguarda la Lombardia (15 per cento), la Campania e il Piemonte (entrambe poco meno del 10 per cento), nonché il Lazio, la Sicilia e il Veneto (ciascuna con il 7 per cento).

In termini di onerosità dei progetti, Sicilia, Lazio e Lombardia superano l’11 per cento e la Campania si attesta al 10 per cento. Nello specifico, considerando le risorse destinate alle singole regioni, si evidenzia che dei 61,3 miliardi alla regione Lombardia sono stati assegnati 7,1 miliardi, alla regione Sicilia 7,1 miliardi, seguite dalla regione Campania 6,2 miliardi, che dai riparti ha ottenuto oltre il 10 per cento delle risorse complessive. Quasi 6 miliardi sono destinati alla Puglia e circa 5,5 al Lazio; mentre le restanti risorse si dispiegano nei territori regionali con percentuali meno significative. La Calabria ha ottenuto 3,4 miliardi.

Occhiuto avverte: «Sul Pnrr Giuseppe Sala sbaglia completamente approccio. All’Italia sono stati assegnati oltre 191 miliardi di euro proprio perché il sud del paese è in difficoltà e merita, dunque, l’attenzione e i finanziamenti europei per potersi allineare alle Regioni del Nord. Senza il Mezzogiorno avremmo ricevuto molto, ma molto meno».

Il Pd ha chiesto al ministro Fitto di spiegare: «Abbiamo ribadito nuovamente la richiesta di avere una informativa urgente del ministro Fitto sui presunti ritardi e quali sono le modifiche di cui leggiamo quotidianamente sui giornali da giorni», ha detto Chiara Braga, capogruppo dem al suo primo giorno di servizio dopo l’elezione. «C’è il rischio concreto secondo noi di perdere una tranche importante di risorse e pensiamo che questa discussione vada fatta nella massima trasparenza in parlamento».

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Vanessa Ricciardi

Giornalista di Domani. Nasce a Patti in provincia di Messina nel 1988. Dopo la formazione umanistica e la gavetta giornalistica nella capitale, ha collaborato con Il Fatto Quotidiano e Roma Sette, e lavorato a Staffetta Quotidiana. Idealista.

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