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Donne d'impresa: Simona Liguori è la COS.M.IN: il futuro è donna e green

Donne d'impresa: Simona Liguori è la COS.M.IN: il futuro è donna e green, ma la strada è lunga, tanti gli ostacoli

Donne d’impresa: Simona Liguori è la COS.M.IN: il futuro è donna e green, ma la strada è lunga, tanti gli ostacoli

Donne d’impresa: Simona Liguori è la COS.M.IN.  È l’azienda che Simona Liguori rappresenta egregiamente e di cui dal 2005 è Direttrice Amministrativa oltre che Direttrice delle Risorse Umane e della gestione e coordinazione del personale.

La COS.M.IN. Srl. è stata fondata dal padre di Simona Liguori nel 1962 qualificandosi nel ramo delle manutenzioni meccaniche e dei montaggi industriali. Da allora un grande successo cresciuto nel tempo. Infatti dal 1994, Cosmin rivolge la produzione aziendale verso i mercati stranieri, raggiungendo ben 22 Paesi nel mondo e diventa un vero punto di riferimento nel settore petrolchimico.

Un impegno strategico ed economico quello di Cosmin a favore dell’internazionalizzazione che prevede un’espansione continua verso nuovi mercati. Simona Liguori ed il fratello, che si occupa della parte commerciale e tecnica, sono da sempre parte integrante di questo successo. La loro presenza in azienda definisce un processo di ammodernamento organizzativo con l’introduzione di nuove tecnologie, sempre aggiornate, tra le quali le più moderne versioni di programmi CAD-CAM.

Figlia d’arte, quindi, laureata in Economia e Commercio nel 1991, Simona Liguori rappresenta il cuore della società. E lo fa con grande passione occupandosi anche dal 2015 della SSL Holding, società immobiliare che gestisce i beni immobili aziendali e familiari.

Simona Liguori non ha figli ed è molto riservata a proposito della sua vita privata. Ha scelto il lavoro come passione primaria perché i risultati le hanno dato da subito ragione e soddisfazioni tali da coinvolgere totalmente la sua vita e il suo tempo.

La sua scelta di vita è il lavoro. Ma è sposata davvero solo al lavoro? E comunque ne vale la pena, o c’è qualche rimpianto?

Non è proprio stata una scelta ragionata ma “capitata” ed afferrata al volo. Ho sempre respirato “aria d’impresa” in famiglia, e le sfide hanno sempre attirato la mia attenzione, le preoccupazioni e le responsabilità sono tante ma sicuramente sono ripagate dalle tante soddisfazioni. Nessun rimpianto, anzi, sono felice di proseguire dove mio padre ha lasciato.

Con la nuova premier donna, Giorgia Meloni, si è aperto un entusiasmante, anche se difficile, capitolo della politica italiana. 

Sono entusiasta di questa nomina, finalmente una donna preparata e determinata, sono certa delle sue sincere motivazioni a fare del bene al nostro Paese.     

Covid e guerra: come questi due “tsunami” hanno influenzato la vostra politica aziendale?

Ogni stravolgimento può portare delle opportunità, il segreto è saperle cogliere e cercare di adattarle a proprio vantaggio. Parole ermetiche ma sibilline le sue, che comunque offrono una grossa speranza anche nei momenti di maggiore crisi.

Il vero cambiamento epocale oggi è – davanti agli occhi di tutti – il clima e il vostro settore “petrolchimico” spesso è associato ai problemi dell’inquinamento. Quale la vostra strategia green?

Certamente il futuro è green. La guerra della Russia contro l’Ucraina ha favorito nell’immediato il settore oil & gas che con il covid aveva subito un forte rallentamento ma siamo consapevoli che questa ripresa non durerà. Tuttavia ci darà del tempo per sviluppare la nostra posizione nei nuovi mercati più green.  

Le donne e la loro condizione di vita in altri Paesi

E’ un dramma pensare che il mondo viaggi in due sensi opposti. Sì noi donne occidentali siamo molto fortunate sebbene anche da noi il tema della violenza sulle donne sia molto attuale. In Sardegna si stanno portando avanti delle campagne di sensibilizzazione e di educazione nelle scuole su questo tema per educare i giovani al rispetto delle donne. Speriamo che almeno cominciando dai bambini sia possibile sradicare tanti ottusi pregiudizi che vengono – purtroppo – da una cultura ancora prettamente maschilista.

Lei è “figlia d’arte”. Tale padre … tale figlia. Ma se suo padre non fosse stato imprenditore, quale sarebbe stata la sua “altra” aspirazione di vita?

Sono sempre stata attratta dalle culture diverse, dalla conoscenza della storia. Mi piace viaggiare e conoscere nuove persone. Se mio padre non fosse stato un imprenditore probabilmente avrei scelto di studiare lingue e sarei diventata un’interprete.  

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