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Cospito sta male ma non si piega, pronto a morire contro il 41bis – Il Riformista

La denuncia dell’anarchico

Frank Cimini — 2 Marzo 2023

Cospito sta male ma non si piega, pronto a morire contro il 41bis

«Sono pronto a morire per far conoscere al mondo cosa è veramente il 41bis, 750 persone lo subiscono senza fiatare». È il passaggio più drammatico della lettera di Alfredo Cospito l’anarchico in sciopero della fame dal 20 ottobre scorso diffusa al Senato nel corso della conferenza stampa dell’avvocato difensore Flavio Rossi Albertini e di Luigi Manconi presidente di A buon diritto.

«Il più grande insulto per un anarchico o anarchica è quello di essere accusato di dare o ricevere ordini. Quando ero al regime di alta sorveglianza avevo comunque la censura e non ho mai spedito ‘pizzini’, ma articoli e per giornali e riviste anarchiche. E soprattutto ero libero di ricevere libri e riviste e scrivere libri e leggere quello che volevo. Insomma mi era permesso di evolvere – scrive Cospito – di vivere». Cospito, dice il suo difensore, «non è istigatore di azioni violente, non si vuole suicidare ma il suo fisico è estremamente provato. Ha perso 50 chili, ritenere che possa dare ordini è un evidente ossimoro per un anarchico, vive questa condizione al 41 bis come una violenza ed è determinato ad andare avanti. Cospito ha sospeso gli integratori ma il suo morale è fiero, determinato e convinto delle proprie ragioni e speranzoso di vincere la sua battaglia per la vita. Non ha aspirazioni suicide».

La strategia difensiva prevede il ricorso con procedura di urgenza alla Corte Europea dei diritti dell’uomo ma l’iniziativa è ancora in fase di gestazione. Sia l’avvocato sia Luigi Manconi hanno spiegato di essersi limitati a esercitare il diritto di critica sulla decisione della Cassazione di rigettare il ricorso confermando l’applicazione del 41bis. Entrambi non sono sembrati scossi dall’iniziativa della corrente di Magistratura Indipendente che ha chiesto al Csm di aprire una pratica a tutela dei giudici della Suprema Corte che avrebbero subito un tentativo di delegittimazione.

Manconi ha polemizzato con il ministro Nordio «che non ha risposto al nostro interrogativo sul perché il 22 dicembre scorso erano stati cambiati i detenuti della socialità passando da un gruppo di persone ritenute inoffensive a tre boss mafiosi con inizio delle intercettazioni. Nordio ha solo precisato che il cambio avvenne il 24 dicembre e non il giorno 22», ha concluso Manconi. Per oggi gli anarchici in solidarietà con Cospito hanno organizzato un presidio di solidarietà davanti alla sede di Fratelli d’Italia in corso Buenos Aires a Milano. Gli anarchici accusano Fdi di essere responsabile non solo della “condanna a morte di Cospito” ma delle centinaia di morti che lo Stato provoca ogni giorno nelle guerre imperialiste, sui luoghi di lavoro e nel mar Mediterraneo.

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