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Arrivi e partenze: con Schlein il Pd come nel calciomercato

Con la leadership di Elly Schlein c’è chi ha preparato la valigia per lasciare il Pd, dai centristi ai renziani. Ma sono in arrivo anche dei “nuovi acquisti”, che in realtà sono ritorni. Ecco i nomi.

(di Stefano Iannaccone – true-news.it) – Come in una qualsiasi sessione di calciomercato, nel Partito democratico c’è la lista dei partenti. L’arrivo di una nuova guida, la segretaria Elly Schlein, ha causato l’immediato saluto di un (ex) big: Beppe Fioroni, già peso massimo della Margherita e poi ministro dell’Istruzione del governo Prodi II, da tempo comunque uscito fuori dai radar del centrosinistra. Per usare ancora la metafora calcistica, non si sentiva più parte del progetto tecnico e senza nemmeno attendere le scelte della leader ha annunciato di lasciare i dem, fondando la piattaforma Tempi nuovi, uno strumento per decidere cosa fare in futuro.

C’è chi prefigura la nascita dell’ennesimo soggetto centrista, ma c’è chi prevede un approdo di Fioroni al Terzo polo. Solo che c’è un problema non di poco conto: i suoi rapporti con Matteo Renzi sono pessimi. L’ex Rottamatore non lo candidò nel 2018. Quindi o c’è una riappacificazione oppure è difficile capire quale direzione prenderà Fioroni. Di sicuro questa decisione gli ha ridato una rinnovata, benché parziale, visibilità.

Elly Schlein: chi può lasciare il Pd

Un altro partente quasi certo è l’ex capogruppo al Senato del Pd, Andrea Marcucci. Già durante la segreteria di Enrico Letta è stato messo in panchina, a mugugnare contro le decisioni assunte. Alla fine non ha abbandonato la casacca: ha resistito addirittura dopo la mancata elezione alle ultime Politiche, risultato causato da una posizione in lista ineleggibile. Il suo giudizio su Schlein è alquanto negativo. “Mi sembra più una radicale e un snob degli anni 60 più che una vetero comunista”, ha commentato l’ex parlamentare, storico amico di Renzi.

“Se la dovessi incasellare – ha aggiunto Marcucci – diciamo più Pannella che Berlinguer”. Non proprio parole al miele verso chi è la segretaria del partito in cui ufficialmente ancora milita. Per lui però si prospetta un trasferimento sotto le insegne terzopoliste con la possibile candidatura alle Europee del 2024. L’unico modo per non restare troppo tempo fuori dalle Istituzioni.

Elly Schlein: i centristi alla finestra

Pierluigi Castagnetti, uno dei fondatori del partito, ha mantenuto una posizione equidistante, nonostante la vicinanza politica a Fioroni. Dopo l’esito delle primarie ha detto: “Non ricopro ruoli di responsabilità all’interno del partito, quindi posso permettermi il lusso di intervenire più avanti“, lasciando intendere di non voler affrettare i tempi di un eventuale addio al Pd. Altro nome pesante è quello di Luigi Zanda, con una lunga esperienza da parlamentare del centrosinistra, tendenza moderata. La cultura democristiana insegna di osservare prima i fatti e poi tirare le conclusioni.

Anche altri sono alla finestra per capire l’evoluzione degli eventi. Tra questi c’è Alessia Morani, altra ex pasionaria del renzismo, che ha mancato l’elezione alla Camera per lo stesso motivo di Marcucci: un posto in lista “impossibile”. Al momento, rispetto agli altri, si sta tenendo cauta, riproponendo le posizioni del suo partito. Preferisce attendere le mosse concrete della nuova segreteria, benché – secondo alcuni rumors – per lei risuonino le sirene di Italia Viva e del partito liberal-democratico a cui sta lavorando Carlo Calenda.

Chi arriva nel Pd di Schlein

Certo, a una lista di partenti corrisponde un’altra di arrivi, che in realtà sono ritorno, a cominciare dal trasferimento in massa di Articolo Uno, la formazione guidata da Roberto Speranza e che vede in Pier Luigi Bersani il padre nobile. Tra i nomi più caldi c’è il deputato ligure, Luca Pastorino, eletto da indipendente del centrosinistra, ora nel gruppo Misto della Camera. Dopo la vittoria di Schlein ha annunciato la volontà di tornare nel partito che aveva lasciato svariati anni fa, in dissenso con la linea dell’allora segretario Renzi.

Il suo rientro potrebbe rimpinguare il gruppo dem a Montecitorio. Con Pastorino scalpita poi l’ex deputato di Leu, Francesco Laforgia, non candidato alle ultime Politiche. Così come l’ex Sardina Jasmine Cristallo può ricongiungersi a Mattia Santori con cui ha condiviso l’esperienza movimentista.

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