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“Violenza sulle donne, a Quartu più sos che a Cagliari ma molte scelgono di non denunciare” – Casteddu On line

Gli anni di pandemia hanno portato, a emergenza finita, un rialzo dei casi di violenza e richieste di aiuti. Silvana Maniscalco, presidentessa di Donna Ceteris: “Nella maggior parte dei casi sono donne con bimbi che si portano dietro una ferita che non si potrà rimarginare. Bisogna continuare a lavorare di più, soprattutto sulle relazioni malate”. VIDEO INTERVISTA

C’è una percentuale, purtroppo col segno più davanti, 10%, e due numeri: 37, le donne in più che si sono rivolte all’associazione Donna Ceteris nel 2022, e 1600, cioè il numero degli interventi negli ultimi dodici mesi tra Cagliari e Quartu. La violenza sulle donne è tornata d’attualità stringente dopo la fine dell’emergenza Covid. Se nel 2020 gli sos sono stati meno di ottocento, non serve nemmeno una calcolatrice per capire che i drammi sono, bene andando, raddoppiati: “È avvenuto ciò che temevamo”, dice Silvana Maniscalco, alla guida di una tra le associazioni più attive in tutto il Cagliaritano per la difesa e tutela delle donne. E, spesso, ci vanno di mezzo anche i figli: “Il tema della violenza assistita non va dimenticato. Bimbi e bimbe che si porteranno dietro le ferite di ciò che hanno vissuto e, come ha detto un’esperta durante un seminario al quale abbiamo partecipato, che non si rimargineranno mai. Dobbiamo dare risposte anche in questo senso, non possiamo più attendere”. E la violenza perpetrata da mariti, compagni o ex non guarda certo il ceto sociale o l’età: “La violenza è democratica, colpisce tutti indistintamente. Dalle nostre statistiche è emerso che prendiamo in carico diplomate e anche laureate. Bisogna lavorare anche su quelle che sono le relazioni malate, con professionalità e competenza”.

E la maggior parte delle volte, fatto ancora più sconcertante ma, riflettendo un attimo in più, un filo comprensibile, le donne raccontano delle violenze ma non denunciano. La Maniscalco conferma: “E noi, a quel punto, rispettiamo quella che è la decisione e riflettiamo, però, sul fatto che così ci perde tutta la società”. Nei prossimi giorni sarà attivo un sito online, creato da Donna Ceteris, molto importante: “Una pagina web all’interno della quale società private e pubbliche, imprese, Comuni, scuole e università potranno iscriversi e rispondere ad alcune domande. Quante donne hanno nel loro organico, quali ruoli apicali sono ricoperti dalle donne e se è garantita la parità salariale”. Le realtà virtuose saranno inserite in un registro speciale, il “registro viola” delle buone pratiche di genere, in collaborazione con il Comune di Quartu.




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