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Viene al mondo prima di arrivare all'ospedale, il piccolo Anas nasce in auto ma sta bene

Viene al mondo prima di arrivare all’ospedale, il piccolo Anas nasce in auto ma sta bene

Foto di repertorio Ulss 2 Marca Trevigina

Il padre era partito da Vazzola insieme alla moglie incinta, diretto all’ospedale, ma si è accorto che le contrazioni iniziavano ad essere sempre più ravvicinate e che suo figlio sarebbe venuto alla luce da lì a poco.

Anas è nato in auto in Viale Fellissent a Treviso, prima di giungere all’ospedale.

Il bimbo aveva fretta di venire al mondo ed è nato nel veicolo dei genitori fermo in strada. La chiamata alla centrale del Suem 118, è avvenuta domenica sera, 29 gennaio, intorno alle 22.

Il padre era partito da Vazzola insieme alla moglie incinta, diretto all’ospedale, ma si è accorto che le contrazioni iniziavano ad essere sempre più ravvicinate e che suo figlio sarebbe venuto alla luce da lì a poco.

Come riporta l’Unità Socio Sanitaria n. 2 del Veneto (ULSS) “L’uomo  ha chiamato i sanitari, l’operatore del 118 ha dato indicazioni di fermarsi con l’auto e a inviato immediatamente sia ambulanza che automedica.

Quando gli equipaggi sono arrivati in viale Felissent la testa del bimbo era già visibile. I sanitari hanno proceduto ad accompagnare e gestire il parto con la rapida espulsione anche della placenta.

Subito dopo il neonato e la mamma, entrambi in ottime condizioni, sono stati accompagnati in Ostetricia al Ca’ Foncello. Entrambi stanno bene, il piccolo Anas pesa poco più di tre chilogrammi”.


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“Lei non risulta essere mai nata”: ecco cosa ha scoperto una 70enne nel rinnovare la carta d’identità

Protagonista suo malgrado di questa storia è signora Giuseppina, una donna di 70 anni che risiede a Torino dal 1963, quando aveva 10 anni.

Quando è andata all’ufficio anagrafe per rinnovare la sua carta di identità, mai avrebbe potuto immaginare la risposta ricevuta dall’impiegata: “Signora, non risulta il suo atto di nascita”.

Protagonista suo malgrado di questa storia è signora Giuseppina, una donna di 70 anni che risiede a Torino dal 1963, quando aveva 10 anni. A raccontare la vicenda è La Stampa.

“Avevo 10 anni quando sono arrivata in città con la mia famiglia – ha detto la donna al quotidiano piemontese -. Ho studiato, mi sono sposata e ho avuto dei figli. Per 40 anni ho lavorato in azienda. Ho pure votato e con il documento non ho mai avuto nessun problema”.

Ma cosa è successo? In pratica nei precedenti rinnovi nessuno si era mai curato di una questione: i quattro numeri zero che vengono inseriti nei documenti di coloro che arrivano dall’estero. Ora la donna attenderà che nella sua città di origine, Foggia, venga trovato l’atto di nascita così da ricevere la nuova carta d’identità con tutti i dati necessari.


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