Oristano
La proposta lanciata dal sindaco di Nurachi Renzo Ponti
Un grande parco per tutelare e valorizzare al meglio le zone umide della provincia di Oristano. La proposta è stata rilanciata dal sindaco di Nurachi Renzo Ponti, rappresentante del Coordinamento del Contratto di Costa delle zone umido costiere dell’Oristanese (che racchiude 11 comuni, provincia e Consorzio di Bonifica dell’Oristanese), durante la conferenza “Parchi come strumento di gestione delle zone umide protette dalla Convenzione di RAMSAR” che si è svolta nel fine settimana nel Parco Saline del Molentargius a Cagliari (convegno, organizzato dalla Fondazione MEDSEA, in collaborazione con l’Assessorato della difesa dell’Ambiente della Regione Sardegna).
“I tempi sono maturi per creare un grande parco delle zone umide dell’Oristanese”, ha affermato Renzo Ponti, “Sono convinto che ce la possiamo fare”. Ponti ha detto anche che, però, “gli amministratori devono avere la forza di fare passi avanti di fronte alle resistenze dell’idea del parco” e tenere aperto il dialogo.
Tra le forze propulsive verso la valorizzazione delle zone umide, secondo Ponti, ci sono “i giovani” che “ci trascineranno: la direzione è quella della valorizzazione delle zone umide che si coordinano per lo sviluppo sociale del territorio”.
Renzo Ponti
Le zone umide sono ecosistemi acquatici sempre più rilevanti, conoscerli meglio è il primo passo per tutelarli, ma non è tutto. “Serve uno strumento di gestione, è stato detto durante il convegno, per evitare che si perdano o vengano compromessi da incuria, gestione frammentaria e discontinua, interventi maldestri, come è successo globalmente negli ultimi 100 anni “con oltre il 64% di questi bacini che sono andati perduti”.
“La strategia dell’UE sulla biodiversità è chiara”, ha spiegato Giuseppe Dodaro dalla Fondazione MEDSEA, “entro il 2030 dobbiamo arrivare al 30 % di territorio tutelato nella UE. Un valore molto superiore a quello attuale, gli Stati Membri devono istituire nuove aree protette”.
Per l’assessore Regionale alla difesa dell’ambiente, Marco Porcu “è importante recuperare il rapporto originario tra uomo e natura” e i parchi sono certamente uno degli strumenti. Per questo motivo, la Regione è ben disposta a supportare i “parchi esistenti e quelli che verranno, soprattutto i parchi che si occupano di gestire le zone umide di importanza internazionale”.
Tra gli esempi più recenti di parchi naturali in Sardegna, quello di Tepilora – istituito ufficialmente nel 2014, ricade nei territori di 4 comuni: Bitti, Lodè, Torpè e Posada – che ha portato la propria esperienza. Per la direttrice del Tepilora, Marianna Mossa, l’istituzione del parco è stato per il territorio un “ottimo risultato”, tra i benefici quello di riuscire a catalizzare tanti finanziamenti per interventi sul territorio, ma anche perché il parco in sé consente la promozione del territorio su “scala nazionale ed internazionale”. Allo stesso modo anche il riscontro da parte delle comunità dei 4 comuni è “molto positivo”.
Il Contratto delle Zone Umide marino-costiere dell’oristanese. Il Contratto delle Zone Umide marino-costiere dell’oristanese costituisce un atto volontario di impegno condiviso per migliorare la tutela e realizzare una gestione integrata delle zone umide del Golfo di Oristano (Siti Ramsar e Siti Rete Natura 2000), come spiega una scheda di Medsea.
Tale strumento è espressamente disciplinato dal legislatore nazionale all’art. 68 bis del Testo Unico Ambientale (D. Lgs. 152/2006), nonché, a livello locale, dalle Linee Guida Regionali per l’attivazione dei Contratti di Fiume, adottate dalla Regione Autonoma della Sardegna nel giugno 2019, con l’obiettivo di fornire le indicazioni sulla gestione degli aspetti giuridici, normativi e gestionali del Contratto.
Sono compresi:
6 Siti Ramsar presenti nel Golfo di Oristano: Stagno di Sale ‘e Porcus, Stagno di Mistras, Stagno di Cabras, Stagno di Pauli Maiori, Stagno di S’Ena Arrubia, Stagni di Corru S’Ittiri, Marceddì, San Giovanni.
1 Area Marina Protetta / 1 Area Specialmente Protetta di Importanza Mediterranea: AMP Penisola del Sinis – Isola di Mal di Ventre
Siti Rete Natura 2000: SIC (Stagno di Sale ‘e Porcus; Stagno di Putzu Idu, Sa Salina Manna e Pauli Marigosa; San Giovanni di Sinis; Stagno di Cabras; Stagno di Mistras; Stagno di Santa Giusta; Stagno di Pauli Maiori; Sassu –Cirras; Stagno di S’Ena Arrubia e territori limitrofi; Stagno di Corru S’Ittiri).
ZPS (Stagno di Sale ‘e Porcus; Isola di Mal di Ventre; Stagno di Cabras; Stagno di Mistras; Stagno di Pauli Maiori Stagno di S’Ena Arrubia; Corru S’Ittiri, stagno di San Giovanni e di Marceddì.
Domenica, 5 febbraio 2023