Il bacio gay di Un posto al sole ha scatenato le polemiche del web. Nella puntata in onda il 2 gennaio scorso su Rai Tre, i personaggi di Sasà e Castrese (interpretati da Cosimo Alberti e Peppe Romano) vivono un momento d’effusione durante la notte di Capodanno, che sui social ha ottenuto reazioni molto polarizzate.
La soap opera partenopea dalla longevità record (va in onda dal 1996 con oltre 6000 puntate all’attivo) ha suscitato così l’ira dei conservatori, che non solo non hanno apprezzato la storyline omosessuale ma l’hanno aspramente criticata con commenti di sdegno. A dare maggiormente fastidio ai più tradizionali è però la fascia di messa in onda, in prime time, un orario per tutta la famiglia e che, con storie arcobaleno – a detta loro – rischia di turbare i più piccoli. C’è chi su Twitter risponde a tono usando meme dei Simpson e di Alessandro Borghese, considerando antiquato e offensivo un atteggiamento di chiusura verso le vicende sentimentali di questi due personaggi.
Non è comunque una novità per la soap napoletana ambientata a Posillipo perché già otto anni fa si era verificato qualcosa di simile, nel momento in cui Sandro (Alessio Chiodini) ha capito di essere attratto da Claudio (Gabriele Agnani).
Solo qualche mese fa ci si è indignati perché i Paesi Arabi avevano bannato il cartoon Lightyear per un bacio tra due donne o perché si era scatenata una rivolta nei confronti delle due mamme presenti in un episodio di Peppa Pig, ma la storia si ripete, su un fronte o sull’altro.
Quando proprio Rai Due aveva censurato alcune scene gay ne Le regole del delitto perfetto, un utente su Twitter aveva mandato i video incriminati alla produttrice Shonda Rhimes e la reazione di condanna ha innescato dietrofront e scuse, ma stiamo parlando del 2016.
Nella nuova stagione di Boris (la quarta, su Disney+), la serie che prende in giro lo stato della fiction italiana, succede proprio qualcosa del genere: pur di ricevere il via libero per un progetto iniziano a chiedere coming out tra evidenti imbarazzi e svolte arcobaleno forzate. Ci sono casi in cui la finzione non è troppo lontana dalla realtà.
Un posto al sole ha provato a stare al passo con i tempi, promuovendo valori d’inclusività e uguaglianza e si è trovato travolto dalle polemiche che usano l’infanzia come scudo per ogni battaglia.
Sui profili social della soap non appare alcun commento ufficiale e la produzione non ha rilasciato alcun comunicato a corredo di queste accuse. Forse, una volta trascorse le feste, la Rai vorrà prendere posizione in maniera netta e lucida rispetto ad una condanna social ad opera di una sparuta (si spera) minoranza che reclama i propri diritti proprio mentre li nega agli altri.
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