Roma, 2 apr. – (Adnkronos) – Fra le 200 mila vittime russe seguite all’invasione dell’Ucraina, “una significativa minoranza di queste è stata dovuta a cause non legate al combattimento” e in particolare per ragioni legate all’abuso di alcool. Lo segnala – nell’aggiornamento quotidiano di intelligence – il ministero della Difesa britannico che ricorda come lo scorso 27 marzo “un canale di notizie russo Telegram ha riferito di un numero ‘estremamente elevato’ di incidenti, crimini e decessi legati al consumo di alcol tra le forze russe dispiegate” in Ucraina. “Altre cause principali di vittime non in combattimento – si ricorda – includono probabilmente esercitazioni con armi scadenti, incidenti stradali e lesioni climatiche come l’ipotermia”.
L’intelligence Uk osserva come gli stessi “comandanti russi identificano il diffuso abuso di alcool come particolarmente dannoso per l’efficacia in combattimento. Tuttavia, visto che il consumo eccessivo di alcool è diffuso in gran parte della società russa”, questo abuso “è stato a lungo visto come una componente tacitamente accettata della vita militare, anche nelle operazioni di combattimento”.