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Ucciso a caccia, arrestato per omicidio l'uomo che Davide Pampiano chiamava “secondo papà” – Il Riformista

La tragedia del 24enne

Vito Califano — 28 Gennaio 2023

Foto da Facebook
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Davide Piampiano era a caccia con l’uomo che chiamava il suo “secondo papà” quando è morto, a 24 anni, per quello che dopo i primi accertamenti era stato raccontato come un tragico incidente sulle montagne sopra Assisi, nella zona del Monte Subasio. Quell’uomo però ora è in carcere, a Capanne a Perugia, accusato di omicidio volontario sotto il profilo del dolo eventuale. A incidete sulle indagini le immagini riprese dalla GoPro, la telecamera che la vittima portava sempre con sé quando partiva per le battute di caccia.

Piampiano era con altre due persone nella caccia al cinghiale dello scorso 11 gennaio. Aveva studiato economia all’università di Perugia, lavorava nel ristorante pizzeria di famiglia nel cuore del centro storico. Era molto conosciuto: giocava a calcio nel Viole, iscritta al campionato di Promozione, e faceva il dj. Era inoltre un figurante della rappresentazione folkloristica “Nobilissima parte di sopra”.

Stava tornando dalla battuta – riporta la ricostruzione del Corriere Fiorentino – quando un colpo lo ha raggiunto al petto. Lo sparo sarebbe partito in maniera accidentale, secondo le indagini, dal fucile dell’uomo arrestato. Quest’ultimo però invece di chiamare subito i soccorsi avrebbe stando all’accusa scaricato l’arma del 24enne, sparato un colpo, buttato il suo fucile e le armi da caccia. Quando i soccorsi sono arrivati sul posto ormai non c’era più niente da fare per il giovane. Questa la versione ricostruita nell’ipotesi di accusa.

Già dall’autopsia qualcosa non sarebbe risultata chiara o coerente agli inquirenti: la prima versione voleva che il 24enne si fosse sparato da solo, a bruciapelo. I carabinieri avevano intanto recuperato la telecamera dalla quale avrebbero acquisito le immagini. Così si è arrivati alla richiesta di custodia cautelare. Il Procuratore di Perugia Raffaele Cantone ha spiegato che per formulare la pesante ipotesi di reato si è fatto riferimento al caso di Marco Vannini. “Non è possibile, era come un padre”, la reazione della madre del 24enne quando è stata informata dell’arresto dell’amico di famiglia secondo quanto riportato dal Corriere. Sconvolta la comunità di parenti, amici e conoscenti dal rivolgimento improvviso nelle indagini.

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.

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