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Trasferita a Oristano la mamma della piccola Chiara uccisa a coltellate e strangolata – LinkOristano

Oristano

Ricoverata al San Martino, sarà sentita dal magistrato

E’ stata trasferita dall’ospedale di Sassari all’ospedale San Martino di Oristano Monica Vinci, la donna di 52 anni, originaria di Nureci che sabato pomeriggio ha ucciso nella casa di famiglia, a Silì, la figlia Chiara Carta di appena 13 anni, ferita mortalmente con più di venti coltellate e strangolata con un cavo per la ricarica del telefono. La donna subito dopo l’omicidio aveva tentato di suicidarsi lanciandosi dal primo piano dell’abitazione di via Martiri del Risorgimento. Soccorsa era stata trasportata con l’elicottero del servizio 118 all’ospedale di Sassari. Le sue condizioni di salute, comunque, sono migliorate. Monica Vinci ha riportato lesioni e contusioni varie. E’ stata affidata al reparto psichiatrico e monitorata 24 ore su 24.

A quanto si è appreso nell’immediatezza del tragico fatto, si sarebbe mostrata confusa e avrebbe detto di non ricordare cosa fosse accaduto.

E’ probabile che dopo il trasferimento a Oristano il sostituto procuratore Valerio Bagattini la sottoponga ad interrogatorio, appena i medici lo consentiranno: al  momento risulta indagata per omicidio.

L’inchiesta va avanti. Le indagini sono affidate alla squadra mobile della questura di Oristano guidata dal dirigente Samuele Cabizzosu. Nelle scorse ore gli agenti sono stati notati nuovamente all’opera nella casa di via Martiri del Risorgimento, a Silì. Non si sa per quale esatta ragione, ma sicuramente nell’ambito dell’attività investigativa in corso.

Le indagini dovranno tenere conto anche di un episodio avvenuto otto anni fa, rievocato dall’avvocato Filippo Cogotti, legale del marito di Monica Vinci, Piero Carta, sottufficiale della polizia locale di Oristano, dal quale si era separato. L’avvocato ha riferito che nel 2015 la donna fu  ricoverata per problemi psichici e in quella circostanza venne presentata istanza dal marito “perché venisse dichiarata incapace di intendere e di volere”.

L’istanza però venne rigettata, a quanto riferito ancora dal legale, grazie a un certificato medico presentato dalla donna e che la dichiarava idonea all’affidamento della figlia.

Cogotti ha rivelato, inoltre, che era intendimento del marito presentare una richiesta di affido della piccola Chiara  ad aprile prossimo, allo scadere dei termini del divorzio.

Lunedì, 20 febbraio 2023

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