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Tentano di rapire la piccola Aya, la bimba nata sotto le macerie in Siria: “Armati in ospedale, bisogna proteggerla” – Il Riformista

L’allarme per i possibili sequestri di minori dopo il terremoto

Elena Del Mastro — 16 Febbraio 2023

Tentano di rapire la piccola Aya, la bimba nata sotto le macerie in Siria: “Armati in ospedale, bisogna proteggerla”

“Aya” in arabo vuol dire miracolo. Ed è questo il nome che i medici hanno deciso per la bimba nata ad Aleppo sotto le macerie del terremoto di Turchia e Sira . Sì, perché la sua nascita è stata un vero e proprio miracolo: i soccorsi l’hanno trovata appena nata, ancora attaccata al cordone ombelicale di sua mamma che, come il resto della sua famiglia, è morta schiacciata dal peso del loro palazzo crollato. Una storia incredibile ma che diede tanta speranza. La sua storia fece il giro del mondo e ci fu una gara di solidarietà per poterla adottare. Ora dall’ospedale dove Aya è da 10 giorni arriva un vero e proprio allarme: qualcuno ha tentato di rapirla dall’ospedale. La sua notorietà è diventata all’improvviso il suo più grande rischio.

Orfana, senza più mamma, papà e fratelli, si trovava all’ospedale di Afrin e i medici fanno sapere che hanno deciso di trasferirla “in un luogo sicuro”. Secondo quanto scrive la Bbc, avrebbero adottato questa misura precauzionale per proteggerla da possibili sequestri e adozioni fraudolente. Pochi giorni fa il direttore dell’ospedale ha beccato un infermiere che fotografava la bambina nella culla. Convinto che volesse rapirla lo ha licenziato. Lunedì un gruppo di uomini armati ha fatto irruzione nel reparto accompagnati dallo stesso infermiere e hanno picchiato il direttore.

Non è chiaro se le violenze ai danni del dottore fossero collegate al rapimento o al licenziamento dell’infermiere. Il capo della direzione sanitaria, Ahmad Hajj Hassan, ha smentito che qualcuno possa aver tentato di rapire la piccola: “Le accuse di rapimento sono state un malinteso. Si trattava di una questione interna all’ospedale e non aveva alcun legame con la bambina”, ha dichiarato. Eppure si è ritenuto opportuno trasferire la bambina in un posto più sicuro e segreto. A insospettire il personale anche il fatto che da giorni in ospedale fosse iniziato un incredibile viavai di persone che asserivano di essere suoi parenti. Quello che rischia la piccola Aya è uno dei pericoli cui sono esposti gli oltre mille bambini rimasti orfani dopo il terremoto in Turchia. Per il ministro della Famiglia turco Derya Yanik, sono almeno 1.362 i bambini separati dalle loro famiglie a causa del terremoto.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.

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