Oristano
Iniziativa promossa dal neonato Coordinamento dei Comitati Sardi
Un appello (inviato via pec) a tutte le amministrazioni comunali della Sardegna arriva dal Coordinamento dei Comitati Sardi per la Sanità Pubblica, costituito pochi mesi fa in difesa della sanità pubblica in Sardegna e presentato a Oristano.
Due le richieste. La convocazione – entro un mese – di un consiglio comunale straordinario, aperto all’itera comunità, con un unico punto in discussione nell’ordine del giorno: “Approvazione di un documento in difesa della sanità pubblica e iniziative da porre in essere fino al raggiungimento di risultati concreti”. Il documento, elaborato dal Coordinamento, sarà poi inviato alla Regione Sarda e al Ministero della Sanità.
Il Coordinamento è pronto ad ascoltare le idee dei cittadini in merito ad altre iniziative da portare avanti “per costringere i decisori politici a ripristinare tutti i servizi sanitari sottratti negli ultimi anni: dai medici di famiglia ai reparti ospedalieri, giusto per fare un esempio. A tagliare i fondi alla sanità privata, ad abolire il numero chiuso per l’accesso alla facoltà di medicina e tutte le professioni sanitarie”.
“Tutto ciò”, si legge in una nota diffusa dal Coordinamento dei Comitati Sardi per la Sanità Pubblica, “per giungere a una reale rinascita della Sanità Pubblica, che adeguatamente riformata, risponda ai bisogni delle persone e non a logiche aziendalistiche e lobbistiche”.
Il progetto del Coordinamento ha coinvolto anche due associazioni con rapporti nei vari territori dell’Isola, l’Anci e la Corona de Logu, delle quali attende una risposta.
L’iniziativa attuale segue numerose azioni già poste in essere: manifestazioni, sit-in, comunicati e incontri che, precisano dal Coordinamento, “non hanno prodotto risultati significativi”.
“Questo appello è un’ulteriore richiesta, un grido di aiuto, al gravoso problema che affligge tutta la Sardegna per lo smantellamento del servizio sanitario pubblico”, commenta il portavoce del Coordinamento per la provincia di Oristano, Alessandro Rosas. “Sappiamo benissimo che questo problema riguarda tutta l’Italia, ma noi abitanti di un’isola lo sentiamo maggiormente, soprattutto nelle zone più emarginate e depresse”.
“Ormai è chiaro a tutti che se non si attua una concreta e univoca presa di posizione da parte di tutta la politica, in particolar modo, secondo noi, da parte di tutti i sindaci impegnati quotidianamente con questi problemi, non si riuscirà a salvare l’importantissimo diritto sancito anche dalla nostra Costituzione”, continua Rosas. “Ci rivolgiamo ai Sindaci e a tutti i consiglieri comunali che sono i nostri rappresentanti a livello territoriale. Anche perché sono prima di tutto cittadini come noi, che conoscono e vivono direttamente o indirettamente le problematiche che affliggono la sanità isolana”.
“Sono forse l’ultima possibilità per salvare la sanità pubblica. Ecco perché noi cittadini, attraverso il coordinamento, ci stiamo rivolgendo a loro”, conclude Alessandro Rosas, con l’augurio che “molti comuni accolgano questa proposta, e soprattutto che possa portare dei risultati concreti”.
Il Coordinamento dei Comitati sardi per la Sanità pubblica, presentato ufficialmente il 17 dicembre, riunisce Cittadini Liberi, Comitato per il diritto alla salute della provincia di Oristano, Comitato per la difesa della Sanità del Marghine, SOS Sanità Barbagia Mandrolisai, Comitato della Baronia, Comitato infermieri Sud-Sardegna, Comitato Sa Luxi – Registro tumori, Comitato SOS Vogliamo i medici a Oliena, Comitato spontaneo cittadini della Gallura Tempio, Associazione SVS Viaggi per la Salute, ADI Quartu-Panteolla, La Voce dei Nuoresi, Progetto per Nuoro e USB Cagliari, più Federazione del Sociale.
Martedì, 7 febbraio 2023