Centinaia di sanzioni ai commercianti a Olbia.
Dopo un anno dall’entrata in vigore delle nuove tariffe del canone unico patrimoniale, piovono sanzioni su i commercianti di Olbia. Lo hanno denunciato i consiglieri comunali di minoranza Ivana Russu, Loriga Antonio, Corda Gianluca, Corda Anna Franca Maria Maddalena, Piccinnu Rino, Spada Stefano.
Sono centinaia le attività commerciali e imprese, che in questi giorni, si sono viste notificare sanzioni spropositate per l’omessa comunicazione all’Aspo del posizionamento di vetrofanie o insegne. “Le sanzioni emesse presentano maggiorazioni del 150% anche su importi irrisori, mettendo così in ginocchio l’intero tessuto produttivo della città – fanno sapere i consiglieri di Olbia -. In primo luogo, come evidenziato in più riprese lo scorso anno, l’aumento del canone poteva essere sicuramente applicato in maniera inferiore senza vessare i nostri imprenditori come invece si è deciso di fare”.
La minoranza ha rilevato, inoltre, che quasi tutte le strade della città di Olbia, vengano classificate come categoria speciale, equiparando così le imprese che operano nelle zone più pregiate e attrattive della città a quelle di periferia e zona industriale.“Intere zone e strade ora completamente al buio per la totale mancanza dell’illuminazione pubblica, non sono da meno le strade delle periferie illuminate in alcuni punti solo grazie alle insegne luminose”, hanno aggiunto.
“Come accaduto per le sanzioni legate alla Ztl – denunciano – oggi ai nostri imprenditori non resterà altra soluzione che impugnare tali atti davanti al giudice competente, aggravando ulteriormente la loro situazione economica. L’amministrazione, per mano della sua municipalizzata, alla quale spetta la riscossione del canone e la vigilanza, visto l’affidamento dell’attività di controllo alla società Abaco, rilevata l’inadempienza in un momento di transizione, avrebbe ben potuto lo scorso anno avvisare bonariamente gli imprenditori a regolarizzare la propria posizione nel breve periodo, evitando così quanto accaduto”.
I consiglieri hanno evidenziato, inoltre, che si è applicato un errato conteggio della sanzione, partendo dal presupposto che l’illecito sia stato commesso dal 1 gennaio e non 30 giorni prima. “Ancora una volta si dimostra di voler esclusivamente fare cassa senza tutelare le piccole e medie imprese che – protestano – nella nostra città, operano rendendola motore trainante del tessuto produttivo regionale con grande vanto per tutta la città di Olbia. I piccoli e medi esercizi commerciali, oggi, attraversano una profonda crisi e centinaia di serrande si sono abbassate sul nostro territorio, strozzati da imposte elevate e dalla concorrenza dei grandi centri commerciali”.
“Esercizi commerciali che invece di essere vessati andrebbero valorizzati, incentivati e tutelati poiché risultano presidio sociale e di sicurezza nei quartieri centrali e periferici della città, oltre a produrre posti di lavoro e sostentamento per migliaia di famiglie – aggiungono -. Chiediamo con forza per tutti questi motivi la sospensione delle richieste di pagamento delle sanzioni e l’apertura di un tavolo congiunto tra la commissione attività produttive, la commissione urbanistica e quella bilancio al fine di modificare il regolamento comunale sulle insegne e pubblicità in modo da renderlo più equo e soprattutto meno oneroso attraverso la riclassificazione delle strade e l’individuazione di soluzioni che possano aiutare i nostri vecchi e nuovi commercianti e imprenditori a fare impresa in questo in questo territorio”.