La mossa della giunta dopo aver letto il testo: il timore degli uffici legali è che i soldi stanziati, destinati a un fondo speciale per la compensazione dei disagi strutturali e infrastrutturali, restino gli unici
Solinas sfida Giorgia Meloni e dichiara guerra impugnando la manovra finanziaria nazionale per la parte che riguarda i fondi per l’insularità, nel timore che restino gli unici destinati alla Sardegna. La giunta regionale della Sardegna, di centrodestra come il governo nazionale, ha deciso di fare ricorso contro la legge di stabilità 2022 approvata dal governo Meloni a fine dicembre: l’opposizione è stata depositata alla Corte costituzionale (ricorso numero 9 del 2023).
Tutto ruota intorno al principio di insularità e al fondo apposito istituito: la Regione vorrebbe venga chiarito che i 5 milioni previsti come dotazione per il 2023 e i 15 a partire dal 2024 non rappresentino le compensazioni dovute per la condizione di insularità, ma che queste debbano essere individuate e definite sulla base dell’accordo tra Stato e Regione del 2019 sulle entrate. La battaglia si consuma sui commi 494, 495 e 496 dell’articolo 1 della legge Finanziaria nazionale che istituiscono il fondo “in attuazione dell’articolo 119 della Costituzione al fine di riconoscere le peculiarità delle isole e promuovere le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità”. La Regione teme perciò che questa formulazione possa far considerare al governo questi fondi come la sola compensazione per gli svantaggi dell’insularità e chiudere così la partita con l’isola.
Una battaglia che la Sardegna farà in solitaria, visto che la Sicilia ha scelto la strada del confronto e del dialogo. Da Villa Devoto ancora nessun commento a riguardo.
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