Il sindaco Tarcisio Anedda interviene, per la prima volta, dopo le denunce e le indagini: “Cantiere non sequestrato ma delimitato. Il vero scempio è stato la realizzazione delle case e la scomparsa delle dune”
Sinnai – “Non sarebbe stata utilizzata la sabbia di Genn’e Mari per i lavori di pavimentazione in via Sagittario”: dai primissimi rilievi effettuati dalle autorità preposte i cumuli dell’arenile sul ciglio della via sarebbero “materiali di abbassamento” spiega il sindaco Tarcisio Anedda a Casteddu Online. Del fatto, comunque, indaga la magistratura, è stata aperta un’inchiesta e per far completamente luce sull’accaduto “si attendono gli esiti finali”. Sembra ridimensionarsi il caso che tanto sta facendo discutere: dopo la denuncia da parte della “Nuova Associazione Torre delle Stelle” che sostiene che “si sta saccheggiando la spiaggia di Genn’e Mari per ricavare la sabbia necessaria ai lavori”, dalle prime verifiche Anedda spiega: “Durante i lavori di abbassamento del terreno per la realizzazione della strada, sono stati accumulati i materiali ricavati ai lati. Questi sono composti anche dalla sabbia della spiaggia”. Prima, nel luogo, erano presenti le dune che, dopo la realizzazione delle abitazioni, sono scomparse: “Ecco il vero scempio quale è stato”. È, quindi, normale, trovare la sabbia marina durante lavori di scavo.
Massima cautela, comunque, nell’esprimere un’opinione certa, “saranno incaricati i periti per effettuare tutte le verifiche del caso”. Ma sembrerebbe che non sia stato “effettuato alcun prelievo dalla spiaggia anche perché non è assolutamente idonea per i lavori di realizzazione della strada”. Tra gli autoblocchi si deve inserire un composto di sabbia da cava, argillosa, e propensa ad aderire perfettamente, al contrario di quella marina che conserva caratteristiche ben diverse. “Vengo aggiornato costantemente e queste sono le ultime novità che mi sono state riferite”. Non solo: “Il cantiere non è stato sequestrato, bensì solo delimitato”.
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