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Serie A, l'anno nero dei diritti tv: le proroghe di Lotito e un piano B

Nel 2024 scade l’accordo con le tv: entreranno meno soldi, forse 200 milioni. Il presidente della Lazio, oggi senatore forzista, cerca sponde politiche che però il governo non vuol offrire. Mentre torna l’idea dei fondi, ma senza programmazione rischia di essere un boomerang

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ROMA – C’è una data che spaventa terribilmente i presidenti delle squadre italiane: 2024. Perché il 2024 rischia di passare alla storia come l’anno del grande ridimensionamento della Serie A. Nel 2024 scade il contratto per la trasmissione dei diritti tv attuale. L’ultima volta finì con un ribaltamento storico: era il 2021, i club decisero faticosamente, dopo aspre liti interne, di affidare a Dazn e Tim la trasmissione di tutte le partite, lasciando a Sky – fino a quel momento interlocutore quasi unico su base ventennale – la miseria di tre gare nemmeno in esclusiva.

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