Reddito di cittadinanza, al via l’obbligo di prendere parte a un corso di formazione o riqualificazione professionale. Sono in arrivo 161 opportunità formative, stop all’assegno per chi non partecipa.
(Simone Micocci – money.it) – Reddito di cittadinanza, più spazio alla formazione: la ministra del Lavoro, Marina Calderone ha infatti annunciato l’avvio di nuovi corsi formativi che serviranno per preparare al lavoro tutti quei beneficiari percettori del Reddito di cittadinanza a cui mancano titoli e competenze.
Novità che fa seguito a quanto stabilito dalla legge di Bilancio 2023, con la quale è stato previsto un nuovo obbligo per i percettori di Reddito di cittadinanza ritenuti occupabili: prendere parte nel 2023 a un corso di formazione o di riqualificazione professionale della durata almeno semestrale. Regola che si aggiunge all’obbligo di tornare a scuola – per ottenere perlomeno una qualifica triennale – per gli occupabili di età compresa tra i 18 e i 29 anni che non hanno assolto all’obbligo scolastico.
In entrambi i casi viene prevista una sanzione molto severa: in caso di mancata frequenza a un corso di studi, infatti, scatterà l’immediata decadenza del Reddito di cittadinanza senza possibilità d’inviare una nuova domanda entro i 18 mesi successivi (che scendono a 6 mesi per i nuclei familiari con minori o disabili a carico). Di fatto, dal momento che il Reddito di cittadinanza verrà abrogato a inizio 2024, la mancata partecipazione a un corso di formazione fa perdere per sempre il diritto all’assegno.
A tal proposito, ci sono beneficiari che già hanno iniziato a informarsi su come funziona tale obbligo; ad esempio, non hanno ben chiaro chi deve cercare il corso di formazione a cui iscriversi e se esiste un termine entro cui va fatto. A tal proposito, ecco alcune informazioni utili a far chiarezza su come funzionerà l’obbligo formativo e su quando c’è il rischio di perdere il Rdc.
Chi deve partecipare ai corsi di formazione
È l’articolo 59, terzo comma, della legge di Bilancio 2023 a prevedere un tale obbligo. Qui si legge che:
[…] I soggetti tenuti agli obblighi di cui l’articolo 4 del decreto legge n. 4 del 28 gennaio 2019, convertito con modificazioni dalla legge del 28 marzo 2019, n. 26, devono essere inseriti, per un periodo di sei mesi, in un corso di formazione e/o di riqualificazione professionale […]. In caso di mancata frequenza al programma assegnato il nucleo del beneficiario del reddito di cittadinanza decade dal diritto alla prestazione.
Di fatto, il suddetto obbligo formativo si applica nei confronti di tutti i componenti del nucleo familiare ritenuti occupabili ai sensi della normativa, ossia per tutti i soggetti maggiorenni, di età non superiore ai 65 anni, che non rientrano nelle casistiche di esonero o esclusione.
Chi ha firmato, o comunque deve farlo, il patto per il lavoro con il centro per l’impiego dovrà quindi prendere parte a un corso di formazione o riqualificazione professionale per mantenere il diritto al Reddito di cittadinanza. Ma la domanda è: a chi compete la ricerca del corso? Bisogna mettersi alla ricerca di un’attività formativa già da oggi per non farsi trovare impreparati?
Corso di formazione indicato dal centro per l’impiego
Fermo restando che nulla vieta ai beneficiari di cercare un corso di formazione a cui iscriversi, la legge di Bilancio 2023 attribuisce tale obbligo al centro per l’impiego che ha preso in carico il beneficiario.
Nella suddetta disposizione, infatti, si legge chiaramente che il corso fa parte di un “programma assegnato” al beneficiario; quindi, è il centro per l’impiego, o anche l’agenzia privata per il lavoro, nel definire il piano di ricollocazione ai sensi di quanto stabilito dalla normativa sul Gol, a individuare il miglior corso di formazione o riqualificazione professionale a cui il beneficiario ha l’obbligo di prendere parte.
Chi segnala la mancata partecipazione al corso
A conferma di ciò c’è anche il fatto che spetta alle regioni, in quanto organo che ha competenza sull’operato del centro per l’impiego, segnalare all’Anpal – attraverso l’apposita piattaforma – gli elenchi dei beneficiari che non rispettano l’obbligo di frequenza ai suddetti corsi.
Quindi, è il centro per l’impiego – una volta individuato un corso di formazione – a convocare il percettore di Reddito e a segnalargli le istruzioni per l’iscrizione. Da parte sua questo dovrà accettare l’indicazione e partecipare regolarmente al corso: in caso di mancata frequenza il suo nominativo verrà segnalato all’Anpal, che a sua volta ne darà informativa all’Inps che provvederà a togliere l’assegno a tutto il nucleo familiare.
Non esiste una scadenza: fino a quando il centro per l’impiego non ne darà indicazione, non ci sarà l’obbligo di prendere parte a un corso di formazione, né tantomeno di cercarlo per proprio conto.
Quando partono i corsi di formazione?
Il suddetto obbligo riguarda tutti i corsi di formazione, anche quelli già presenti.
Tuttavia, proprio per permettere a tutti gli occupabili di poter essere indirizzati verso un corso di formazione, il governo sta spingendo per l’avvio di nuove opportunità formative.
A tal proposito, secondo la ministra del Lavoro sono in arrivo opportunità formative facenti parte del piano Gol che interesseranno 161 mila percettori di Reddito. Infatti, sono stati aggiudicati, o comunque sono in via di esserlo, gli avvisi per le attività di formazione regionali a cui, grazie al supporto del centro per l’impiego, potranno prendere parte i percettori di Reddito di cittadinanza nel rispetto dei suddetti obblighi.