Il mini condono può essere realtà anche nella terza città sarda. La sforbiciata avverrebbe su 8 milioni, in cassa ne entrebbero 4,4. L’opposizione è d’accordo, la maggioranza parla di “scelta importante che va ponderata”. La settimana prossima il voto decisivo
A Quartu la rottamazione delle cartelle esattoriali persa per 3,6 milioni di euro. Dalle verifiche effettuate dagli uffici comunali nell’area riservata dell’agente della riscossione risulta che i carichi iscritti a ruolo di importo inferiore a mille euro per il periodo 2000-2015 ammontano a poco più di otto milioni di euro. Con lo stralcio, nelle casse comunali non entrerebbero 3,6 milioni ma ne arriverebbero, alla fine, 4,4. È su queste cifre che si gioca la partita del mini condono proposto dal Governo. Ogni amministrazione comunale può scegliere se aderire o no. E, nella delibera della Giunta Milia, i margini di manovra per aderire sembrano esserci. Viene infatti specificato che, anche effettuando la sforbiciata che farebbe felici molti cittadini, “la limitazione dell’incasso alla sola parte capitale non inciderebbe comunque sugli equilibri di bilancio”. Quindi, le cartelle legate a multe, Tari e Imu sino a mille euro non pagate nei tempi prestabiliti e quindi appesantite dagli interessi, possono diventare più leggere. La decisione finale spetta però al Consiglio comunale, e in tal senso la delibera invita i consiglieri a prendere una decisione. E, sinora, emerge un ok da parte dell’opposizione e un “nì” da parte della maggioranza.
Christian Stevelli, Psd’Az, è sicuro: “In un periodo particolare come questo è giusto venire incontro, anche così, ai cittadini. In aula voterò convintamente sì alla proposta”. Favorevole anche Francesco Piludu del Pd: “Legalità vuol dire anche che tutti devono pagare. Se, dopo tanti anni, possiamo rientrare in possesso di determinate somme, allora va bene che i quartesi coinvolti possano pagare senza dover aggiungere gli interessi”. Dalla maggioranza, la capogruppo di Rinascita, Valeria Dessì, e il suo collega di gruppo e presidente della commissione Bilancio, scioglieranno le riserve nei prossimi giorni: “È una scelta importante che va ben ponderata, ci riserviamo di approfondire meglio la questione dal punto di vista tecnico-normativo e di confrontarci con tutti i gruppi politici che formano la nostra maggioranza”. La settimana prossima, obbligatoriamente, dovrà esserci il voto in Aula. La data ultima entro la quale dire sì o no, infatti, è il 31 gennaio 2023.
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