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Primarie Pd, il sondaggio: il 25% di chi voterà non è elettore dem. In testa Bonaccini col 41%, segue Schlein al 23% – Il Fatto Quotidiano

Su cento persone intenzionate a partecipare all’appuntamento del 26 febbraio, secondo la rilevazione Emg per Agorà, solo 75 si dichiarano elettori dem. Ben uno su quattro, invece, voterebbe altri partiti: il 9% il M5s, l’8% Azione-Italia viva, l’8% addirittura un partito di centrodestra. Sul totale degli interpellati, elettori di tutti i partiti, solo il 4% dice di voler scegliere il prossimo segretario: il 75% afferma che non voterà, il 21% non risponde

| 16 Gennaio 2023

Il 25% di chi andrà a votare alle primarie del Pd non è un elettore del Pd. È il risultato di un sondaggio Emg commissionato e mandato in onda dalla trasmissione Agorà, su Rai 3: su cento persone intenzionate a partecipare all’appuntamento del 26 febbraio, solo 75 si dichiarano elettori dem. Ben uno su quattro, invece, voterebbe altri partiti: il 9% il M5s, l’8% Azione-Italia viva, l’8% addirittura un partito di centrodestra (il 2% Forza Italia, il 3% la Lega e il 3% Fratelli d’Italia).

Sul totale degli interpellati, elettori di tutti i partiti, solo il 4% dice di voler scegliere il prossimo segretario: il 75% afferma che non voterà, il 21% non risponde. E anche tra gli elettori del Pd la percentuale di chi si dice sicuro di partecipare non sale di molto: appena il 15%, mentre il 37% dice che non lo farà e il 47% non risponde. Tra chi vota Azione-Iv dice che voterà il 4%, tra chi vota M5s il 3%, tra chi vota Fi e Lega il 2%, tra chi vota FdI l’1%. La rilevazione stima vincente il candidato favorito, il governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, con il 41%: seguono la deputata Elly Schlein al 23%, l’ex ministra Paola De Micheli al 10% e l’ex presidente del partito Gianni Cuperlo al 9%.

Alle ultime primarie per la segreteria, vinte da Nicola Zingaretti nel marzo 2019, votarono un milione e 583mila persone, due milioni in meno che alle prime, quelle del 2007 che elessero Walter Veltroni (3.554.169). Nel mezzo, i 3.102.709 votanti del 2009 (vincitore Bersani), i 2.814.881 del 2013 (le prime vinte da Renzi) e gli 1.848.658 del 2017 (di nuovo Renzi). Per eguagliare il risultato del 2019, dovrebbe partecipare alle primarie almeno il 21% di chi ha votato Pd lo scorso 25 settembre (7.337.975 elettori).

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