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Messina Denaro, perquisite le due donne del mistero presunte amanti del boss: altri 5 'alias' dopo Bonafede – Il Riformista

L’indagine sul capomafia

Fabio Calcagni — 29 Gennaio 2023

Messina Denaro, perquisite le due donne del mistero presunte amanti del boss: altri 5 ‘alias’ dopo Bonafede

Complici e amanti, coloro che hanno frequentato la casa di vico San Vito a Campobello di Mazara, ultimo ‘covo’ del boss. Su questi fronti sono concentrare le indagini degli inquirenti che indagano giornalmente su Matteo Messina Denaro e la trentennale latitanza del capomafia di Castelvetrano, finito in manette lo scorso 16 gennaio a Palermo, presso la clinica ‘La Maddalena’.

Posto che una certezza assoluta arriverà soltanto dalle analisi già disposte su impronte e tracce di Dna rinvenute nell’abitazione di vico San Vito, acquistata per conto del boss da parte del suo ‘alias’ Andrea Bonafede, secondo il Corriere della Sera sarebbe certo che la casa sia stata frequentata da Messina Denaro per incontrare almeno due donne.

Che il boss non sia rimasta “con le mani in mano” durante la latitanza era cosa nota, così come la lunga lista di ‘conquiste amorose’: ma Messina Denaro si è mosso con disinvoltura anche a Campobello e a dimostrarlo sono le pillole di Viagra e i preservativi rinvenuti nell’appartamento abitato dall’ex ‘primula rossa’ almeno dallo scorso 4 giugno.

Sempre il Corriere scrive che il boss avesse in tasca un biglietto con i numeri di telefono di due donne: i carabinieri le hanno raggiunte nelle loro rispettive abitazioni, perquisite per raccogliere ogni elemento utile per eventuali riscontri con le visite nella casa del boss.

Si tratterebbe di due donne di mezz’età, entrambe con un lavoro: come rivela Fabrizio Caccia, inviato del quotidiano, una delle due, dai lunghi capelli neri, è in possesso di una lussuosa auto del valore di circa 70mila euro parcheggiata sotto casa. Un familiare ha provato a chiarire e negare ogni coinvolgimento nelle indagini sul boss di Castelvetrano: “Non è stato un regalo di nessuno, l’ha comprata lei un anno fa sfruttando un’occasione, toglietevi dalla testa certe idee”.

Gli altri alias

Donne, ma anche altre false identità. Nella rete di fiancheggiatori che hanno aiutato Messina Denaro nella sua lunga latitanza ci sarebbero almeno altre cinque persone oltre ad Andrea Bonafede.

I carabinieri sono al lavoro infatti sui cinque documenti d’identità falsi trovati nel covo di vico Sn Vito. Tutte persone ancora in vita, tutti incensurati: profili perfetti per garantire al capomafia trapanese una ‘tranquilla’ vita da latitante.

Sui documenti era sempre applicata la foto del boss, che si sarebbe servito quindi di diversi alias da 15 anni. Le indagini ora puntano a chiarire se quelle cinque persone fossero a conoscenza dei documenti contraffatti e se avessero avuto quindi rapporti con il latitante Messina Denaro.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.

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