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Maestra sospesa per aver fatto recitare preghiere in classe in Sardegna, il caso arriva in Parlamento – Casteddu On line

Cappellacci annuncia un’interrogazione: “Grave caso di integralismo laico”. Marisa Francescancangeli, 58 anni, fuori dalla scuola e senza stipendio dal 27 marzo al 15 aprile

Finisce in parlamento, con tanto di interrogazione al ministro, l’incredibile vicenda di una maestra che, nell’ultimo giorno prima delle vacanze di Natale e durante un’ora di supplenza, ha fatto costruire un piccolo rosario ai bambini di terza elementare, facendo recitare un’Ave Maria e il Padre Nostro, ed è stata sospesa, e senza stipendio, dopo le proteste di due genitori.

“Se le cose sono andate come descritto dai media, la sospensione della maestra per una preghiera è un caso grave di integralismo laico”, dice Ugo Cappellacci, presidente della Commissione Affari Sociali e Salute della Camera dei deputati, che annuncia la presentazione di un’interrogazione sulla questione al ministro della Pubblica Istruzione. “Si moltiplicano gli episodi – osserva Cappellacci- che danno la sensazione di una scuola vista quasi come una succursale delle sezioni di partito, luogo dominato dall’ideologia, intollerante verso ogni forma di espressione che non sia quella del ‘catechismo laico’ o, meglio, ‘laicista’. Ora dall’intolleranza politica si arriva addirittura a quella religiosa. Si tratta di una minoranza, che non cancella il lavoro di tanti docenti e presidi liberi da condizionamenti, ma che purtroppo prevale con metodi che appaiono lontani anni luce dalla democrazia. Per coerenza – ha concluso Cappellacci-, invitiamo gli autori di questo singolare provvedimento a rinunciare alle vacanze di Pasqua”.

Marisa Francescangeli, 58 anni, in servizio nella scuola primaria di San vero Milis, nell’oristanese, un paio di settimane più tardi in una riunione aveva chiesto scusa per aver evidentemente ferito la sensibilità di qualcuno, e la cosa sembrava finita là. Invece, il peggio doveva ancora arrivare: una decina di giorni fa, all’uscita da scuola, le è stata consegnata una raccomandata con il provvedimento del dirigente scolastico e dell’ufficio scolastico provinciale che l’ha sospesa dal 27 marzo al 15 aprile, senza stipendio. La vicenda è seguita dall’avvocato della Uil Elisabetta Mameli, che presenterà ricorso.




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