San Gimignano, Italy – September 23, 2012. Closeup of ripe grape plants ready for harvest in a vineyard in Tuscany, Italy
Il Belpaese detiene un record mondiale in fatto di vini: quasi la metà dei vitigni esistenti oggi nel globo sono italiani. Su un totale di oltre 1300, sono più di 600 quelli ottenuti all’interno dei confini italiani.
“Vorrei un calice di vino”: quando ci troviamo al bar, in enoteca o in ristorante capita spesso di sentire questa richiesta ai camerieri. Ma che significa “un calice di vino”? La risposta a questo quesito varia molto a seconda del Paese in cui ci troviamo. Questo perché i vini sono tantissimi e in alcune nazioni le tipologie sono innumerevoli.
Ci siamo fatti aiutare dall’esperto e produttore di vini Jean-Paul Tréguer, che insieme alla moglie Isabelle si è trasferito dalla Francia in Italia (a Villasimius, Sardegna) per produrre il suo vino rosato fermo. Bene, se ci troviamo in Italia, il ventaglio di possibili calici da degustare sarà enorme. Il Belpaese detiene infatti un record mondiale in fatto di vini: quasi la metà dei vitigni esistenti oggi nel globo sono italiani. Su un totale di oltre 1300, sono più di 600 quelli ottenuti all’interno dei confini italiani. La Francia – che pur conserva una grande varietà di coltivazione – annovera “solo” 210 vitigni.
Questo è stato possibile grazie alla biodiversità di cui si è fatto portatore il Paese del Tricolore. Nella classifica redatta dall’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino sulla biodiversità dei vitigni coltivati l’Italia stacca nettamente i due principali competitor. Per intenderci mentre in Francia e in Spagna 10-15 vitigni coprono il 75% della produzione nazionale, in Italia questa percentuale è assicurata da ben 80 tipologie di vitigno. Questo dato fa capire la grande cura e l’attenzione per la conservazione delle piccole varietà di vite di cui si è resa protagonista l’Italia.
LINKSe andiamo a vedere i vitigni italiani con maggiore diffusione ci troviamo davanti a una situazione comunque molto equilibrata: il Sangiovese, diffuso in quasi tutta l’Italia centrale, rappresenta l’8% della produzione nazionale, le altre tipologie più note tra cui Montepulciano e Pinot Grigio non superano il 4%. In Francia i vitigni più coltivati sono decisamente più presenti con il Merlot al 15% e Grenache e Ugni Blanc al 10%. In Spagna troviamo una situazione di vitigni super-dominanti: le varietà Airen e Tempranillo sono rispettivamente al 22% e 21%.
Non è un caso che tra i vitigni più diffusi al mondo non ci siano quelli italiani, orientati più a una produzione di qualità che a una di quantità. La varietà con maggiore estensione è la “Kyoho”, uva da tavola che occupa 365.000 ettari nel mondo, Cina soprattutto. Il Cabernet-Sauvignon è il vitigno da vino numero uno del pianeta: 340.000 ettari totali.
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Arrivano in Italia i primi croissant con farina di grillo: alto valore proteico e gusto simile agli integrali
Hanno fatto il loro debutto a Reggio Emilia ma presto potrebbero arrivare anche da noi: e voi, li assaggereste?
Colazione al bar: “Cappuccino (o caffè) e croissant con farina di grillo, grazie!”, presto questa richiesta potrebbe sentirsi anche da noi in Sardegna perché in un locale di Reggio Emilia si sono iniziati a servire i primi dolci a base di farina di grillo, forse per la prima volta al mondo, come sostiene il titolare che ha lanciato sul mercato i nuovi prodotti che stanno riscuotendo una certa curiosità fra i clienti.
Come sapore ricorda quello delle brioche integrali, assicurano dal centro Italia con la nota caratteristica che questa farina possiede un alto valore proteico. Le brioche con la farina di grillo costano due euro, cinquanta centesimi in più di quelle classiche, dovuto al fatto, spiega il titolare, che la farina di grillo costa 13,50 euro all’etto.
In Italia per ora c’è un’unica azienda, Fucibo, sul mercato della grande distribuzione oltre che in vari negozi di alimentari a presentare questo prodotto. Si trova a Vicenza e ha sedi sia a Schio che a Londra. «Le farine di insetti – dice all’ANSA il titolare – rappresentano un business sempre più in ascesa, negli ultimi tre mesi, quindi da inizio anno, le nostre vendite online sono triplicate». L’azienda vicentina è stata pioniera in questo settore. «Siamo operativi da otto anni e abbiamo iniziato l’attività di ricerca ancora prima».
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