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L’allarme degli 007: nel 2023 invasione di 700 mila irregolari – Nicolò Bertoncello

Il 2023 sta diventando l’anno delle grandi migrazioni dalle coste settentrionali dell’Africa verso l’Europa, con sbarchi sempre più frequenti e situazioni sempre più critiche. Non ultima quella di Cutro, costata la vita a 73 persone, alle quali si sommano una trentina di dispersi.

I decreti

Il governo Meloni nello scorso dicembre ha varato un decreto sulle regole che le ong che effettuano salvataggi in mare devono rispettare, prima invece regnava il caos e nemmeno ora ci è dato sapere in che modo siano finanziate le loro attività.

Di recente, il decreto Cutro è mirato tra le altre cose ad abbreviare le procedure di espulsione degli immigrati irregolari, rendendo al contempo più scorrevole il percorso per chi vuole lavorare nel nostro Paese. Da inizio anno contiamo ben 17.000 arrivi, di cui 3.000 solo nell’ultima settimana.

Oltre 500 mila irregolari

L’Unione europea resta a guardare, ma per l’Italia la situazione sta diventando veramente insostenibile e si accumula a quanto ereditato dai governi che si sono succeduti in seguito alla caduta del Berlusconi IV, quindi dalla fine del 2011, i quali hanno fatto entrare chiunque, salvo poi abbandonare i migranti al degrado della strada o nelle mani della criminalità.

All’incirca tra Monti, Letta, Renzi, Conte e Draghi possiamo parlare di 630.000 persone sbarcate in Italia (dati del Viminale) e la Fondazione ISMU stima, al 2021, la presenza di oltre 500.000 immigrati irregolari sul suolo del nostro Paese.

Il rapporto degli 007

Il governo italiano ha ricevuto dai servizi di sicurezza un rapporto sulla situazione migratoria che parla di quasi 700.000 migranti irregolari pronti a giungere nel nostro territorio dalla Libia: un numero che parla da solo e che è pari alle popolazioni di Bologna e Firenze messe assieme!

Nel solo 2022 l’Italia ha visto sbarcare sulle proprie coste oltre 100.000 persone e quest’anno il numero crescerebbe addirittura di sette volte. Cifre impressionanti, che hanno spinto il premier Meloni, con i ministri Tajani (esteri) e Piantedosi (interni), a puntare sul rafforzamento dei corridoi legali per i migranti regolari, incrementando al tempo stesso la collaborazione con la Libia per il controllo delle sue coste, al fine di contenere questa ondata che sta mettendo a dura prova non solo l’Italia ma tutto il Vecchio Continente.

Ue assente

Il problema migratorio colpisce l’Europa ormai da 25 anni, durante i quali il Parlamento europeo e la Commissione hanno sempre avuto la stessa maggioranza, che a parte finanziare la Turchia che perseguita i curdi, e far scoppiare una guerra in Libia, ha assistito senza muovere un dito alle tragedie che si sono succedute nel Mediterraneo e nell’Egeo, salvo criticare le politiche migratorie di Paesi come la Polonia, che si è rivelata modello di accoglienza verso i profughi giunti dalla martoriata Ucraina.

Grazie a Dio in Italia, da ottobre, le cose stanno cambiando e ci auguriamo tutti che le prossime elezioni europee (2024) ci regalino una nuova maggioranza, di centrodestra, in grado di affrontare e vincere la sfida migratoria.

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