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La Marcialonga fa 50 con una difficoltà in più: arrivo sul Muro della Strega

Il cambiamento climatico ha messo a dura prova gli organizzatori della cinquantesima edizione della Marcialonga, al via domenica 29 gennaio. “Per tutta la prima metà di gennaio abbiamo avuto temperature primaverili che ci hanno impedito di sparare la neve artificiale e hanno sciolto quella che avevamo già preparato”, ricorda Bepi Brigadoi, il tecnico che ha disegnato il percorso di 70 chilometri della gran fondo delle valli di Fiemme e Fassa. “Il clima quest’anno ci è stato nemico e amico – ammette poi – dopo il caldo anomalo, finalmente la settimana scorsa sono scesi come manna dal cielo venti centimetri di neve che hanno imbiancato le valli e salvato la gara”.

La neve naturale si è aggiunta ai circa sessantamila metri cubi di neve artificiale sparati, assicura il presidente della Marcialonga, Angelo Corradini, che risponde così ad alcune polemiche sollevate nei giorni scorsi da associazioni ambientaliste, “nel rispetto della sostenibilità ambientale”. “Dolomiti Energia – spiega Corradini – uno dei partner importanti di Marcialonga, fornisce e garantisce energia 100% sostenibile, prodotta con fonti rinnovabili e la cui generazione non causa emissioni di gas che sono responsabili dell’effetto serra. Marcialonga dunque utilizza nel corso delle competizioni e per tutto l’anno energia pulita al 100%”.

Alla partenza un bisonte di 90 anni

Iscritti alla partenza risultano 9 senatori, ovvero quei fondisti che hanno partecipato a tutte le edizioni. Fra questi c’è anche un atleta di 90 anni, Luciano Bertocchi, Malborghetto (Ud), classe 1933.

Marcialonga Story: 300 fondisti d’antan alla partenza

Il viaggio verso la cinquantesima edizione di Marcialonga è iniziato venerdì sera 27 gennaio con il primo grande evento collaterale: la suggestiva Marcialonga Story, quest’anno nell’inedita versione by night. La manifestazione d’antan ha portato in pista a Lago di Tesero, in Val di Fiemme, oltre 300 fondisti old-style sui binari della celebre pista Marcialonga. Sci di legno o in plastica, bastoncini di bambù, scarponcini e abbigliamento rigorosamente dell’epoca: le lancette del tempo sembravano essersi fermate agli anni Settanta.

Il Muro della Strega al traguardo, 20 per cento di pendenza: la novità della Marcialonga 2023

Ma la cinquantesima edizione sarà caratterizzata da una importante novità tecnica che riguarda la pista, in particolare l’arrivo. La tradizionale salita tra Cascata e Cavalese, infatti, è stata modificata nel senso che è stata resa ancora più dura. “Abbiamo accorciato la distanza di circa 500 metri e aumentato la pendenza con punte fino al 20 per cento – spiega Brigadoi – solo gli atleti di testa riusciranno a spingere a sci uniti e il loro arrivo al traguardo sarà spettacolare, dal centesimo in poi sarà una arrampicata a lisca di pesce”. L’ultima rampa è stata battezzata Mur de la Stria, in memoria di una vera e propria caccia alle streghe condotta all’inizio del Cinquecento nella valle delle Dolomiti.

Il Mur de la Stria farà la differenza? I grandi campioni dicono di no, di sicuro i settemilacinquecento ‘bisonti’  (gli atleti dilettanti che partecipano alla Marcialonga sono chiamati così), in quegli ultimi terribili tornanti saranno messi a dura prova.

I grandi numeri della Marcialonga dei ‘bisonti’: non solo sport

Marcialonga, da sempre, è un grande evento legato agli amatori, i bisonti. I grandi numeri dei partecipanti che volano oltre quota 7500 lo testimoniano ampiamente. Sono ben 263.889 gli iscritti alle 49 edizioni già celebrate, e domenica 29 gennaio scatta la cinquantesima edizione (la prima ha visto la luce il 7 febbraio 1971, tre sono state annullate). Ogni anno sono almeno 1500 i volontari che rendono possibile la manifestazione. E non è solo sport, visto che per le due Valli si stima che il fatturato indotto si aggiri intorno ai 9 milioni di euro.

Marcialonga è anche un importante appuntamento agonistico perché, essendo tappa di Ski Classics, porta sui 70 km da Moena a Cavalese tutti i più forti atleti del momento, specializzati nelle lunghe distanze e non solo. Il circuito Ski Classics è a tutti gli effetti la Coppa del Mondo delle long distance e come tale è partecipata da 35 Pro-Team con atleti che, lasciata la Coppa del Mondo tradizionale, Mondiali e Olimpiadi, ora si confrontano in quello che può essere definito il festival del double poling.

Marcialonga e il mondo: fondisti provenienti da 36 nazioni

Erano oltre mille in gara nel ’71, compresi 37 stranieri di sei nazioni, mentre nell’edizione passata sono stati ben 37 i Paesi rappresentati. I grandi numeri si riconfermano per la splendida festa di Marcialonga 2023: sono circa 7500 gli iscritti (i pro team hanno tempo di iscriversi fino a poco prima della gara) provenienti da 36 nazioni, con i paesi scandinavi Norvegia e Svezia a registrare il tasso più alto di concorrenti stranieri. Sono oltre 2000 gli italiani che hanno già detto sì alla 50.a edizione di Marcialonga e sulla pista che porta da Moena a Cavalese sfileranno anche tanti cechi, estoni, finlandesi, tedeschi, svizzeri. Raggiungeranno le Valli di Fiemme e Fassa anche dei folti gruppi di americani, asiatici, sudamericani e addirittura qualche “bisonte” della Nuova Zelanda.

La Marcialonga ai piedi delle Dolomiti

Ai piedi delle Dolomiti, patrimonio Unesco, si snodano le Valli di Fiemme e Fassa, attraversate dal torrente Avisio che nasce, narra la leggenda, dal pianto di una contadina rimasta sul ghiacciaio della Marmolada. Territori di una bellezza disarmante, che lasciano nel cuore di chi ci passa la meraviglia di ciò che madre natura è capace. Non solo: chi visita queste valli ne conosce e apprezza il popolo, accogliente e disponibile, entusiasta e innamorato della propria terra. È questo uno dei segreti che rende Marcialonga così apprezzata, il suo cuore vivo e pulsante.

La Marcialonga 50X50 in sci di legno e bastoncini di bambù

In occasione della 50a edizione, il comitato organizzatore propone a 50 temerari fondisti “d’altri tempi” una sfida davvero emozionante. Alle ore 7 di domenica 29 gennaio, cinquanta atleti affronteranno i 70 km tra le Valli di Fiemme e Fassa con attrezzatura e abbigliamento risalenti al 1971 (o antecedenti), vale a dire sci di legno, attacchi da 75mm, bastoni in bambù e indossando una tuta sportiva da sci di fondo degli anni ’70. Una vera e propria immersione nel passato, al prezzo di 5000 Lire (2.58€), corrispondente al costo d’iscrizione della prima Marcialonga.

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