Una frecciatina, una puntura, una piccola perfidia fra due partner che si erano amati tanto, ma che in albergo avevano lasciato un letto disfatto, la stanza a soqquadro e un bel pezzo di scudetto. Maurizio Sarri torna sulla strada del Napoli e lo fa con un dispetto da ex.
Allena una squadra dal colore simile, più tenue, tendente celeste, la Lazio che per certi dettami tattici fin troppo evidenti ricorda il Napoli del passato e che oggi fa sfigurare il Napoli del presente. Una gara ben preparata quella dell’ex impiegato di banca che, come sempre, ha saputo far bene i conti.
Annullata la fase offensiva dei partenopei con Osimhen e Kvaratskhelia ingabbiati, giropalla infruttuoso, un po’ di nervosismo istillato in una squadra abituata a dominare in lungo in largo e poi… colpire con cinismo quando serve. La botta da fuori di Vecino, fedelissimo di Sarri fin dai tempi dell’Empoli, è quanto basta a far crollare la squadra di Spalletti che, in conferenza stampa, aveva tessuto le lodi del suo avversario ammettendo di averne raccolto l’eredità.
Corsa scudetto interrotta, ma più che uno stop è un incidente di percorso. Il Napoli resta a +18, virtualmente +15 in caso di vittoria di Inter e Milan che oggi si sono viste scavalcare proprio dalla Lazio. Forse la notizia passata più in sordina, in una stagione in cui Immobile fa meno la differenza, la Lazio è seconda in campionato.
Classifica Serie A
- Napoli 65
- Lazio 48
- Inter 47
- Milan 47
- Roma 44
- Atalanta 41
- Juventus 35
- Bologna 35
- Torino 31
- Udinese 31
- Monza 29
- Fiorentina 28
- Empoli 28
- Sassuolo 27
- Lecce 27
- Salernitana 24
- Spezia 20
- Verona 17
- Cremonese 12
- Sampdoria 11