Il conduttore apparso visibilmente trasformato: “Ho perso 24 chili per un linfoma”
Vito Califano — 23 Gennaio 2023
Giancarlo Magalli torna in televisione, ospite del programma Verissimo condotto su Canale 5 da Silvia Toffanin. Lo storico conduttore e presentatore, a un anno dalla rottura con Rai1, è stato accompagnato dalle figlie Manuela e Michela, visibilmente mutato, trasformato nel fisico. “Oggi pomeriggio a Verissimo racconto assieme alle mie figlie cosa mi è successo e perché sono stato lontano dalla tv per qualche mese. Spoiler: è finita bene”, aveva annunciato sulla sua pagina Facebook. Magalli ha scelto di raccontare a Mediaset il suo calvario e non sulla Rai: “Chi si è preso i miei programma aspettava che non mi rimettessi in piedi … ”.
Magalli, 75 anni, ha detto di aver perso 24 chili ma di star bene. “Questo è quello che resta di me … Adesso in tanti diranno: ah ecco perché non si vedeva più, ecco perché ha quella faccia smagrita e smunta”. Ha raccontato nella toccante intervista di aver sofferto e di essersi curato da un linfoma alla zona della milza. “Avevo 40 di febbre e mi hanno portato al pronto soccorso. Non so come mi hanno curato, forse con funghi allucinogeni: vedevo cose che non esistevano e facevo cose che non avrei dovuto fare, tipo strapparmi il catetere”. Era cominciato tutto con un’infezione, la febbre alta, il ricovero al Pronto Soccorso.Era seguita la diagnosi di un linfoma. Sette mesi di cure.
“Un tumore. Ma per fortuna il linfoma appartiene a una categoria di tumori che ha una buona caratteristica: si può curare. Me l’hanno detto subito: la terapia si fa per qualche mese, si fa la chemioterapia e in effetti ora il tumore è scomparso. Sono guarito, ho riperso a fare le normali attività. Mi sto solo sottoponendo a un’ultimissima cura, molto leggera e breve, diciamo una rifinitura”. Le terapie hanno previsto ricoveri, “ogni giorno tre iniezioni e otto pasticche. Ho passato tanto tempo a letto e quindi ho dovuto anche fare fisioterapia”.
Il linfoma marginale splenico o linfoma splenico della zona marginale è un tumore maligno, piuttosto raro, che colpisce gli organi del sistema linfatico a partire dai linfociti di tipo B, un particolare tipo di globuli bianchi. “Appena hanno scoperto il linfoma i medici hanno detto: se si cura guarisce; se non si cura tra due mesi muore. Per fortuna a me l’hanno tenuto nascosto. Loro erano terrorizzate…. Oggi sto bene, non ho problemi a mangiare, a dormire, a camminare. Non speravo di poter arrivare tutto sommato così velocemente a una conclusione positiva”.
Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.
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