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Elezioni regionali Lazio, i risultati dello spoglio: Rocca stacca D’Amato, è oltre il 50% – Il Riformista

La diretta

Redazione — 13 Febbraio 2023

Elezioni regionali Lazio, i risultati dello spoglio: Rocca stacca D’Amato, è oltre il 50%

Seggi chiusi alle 15 e spoglio in corso per le elezioni regionali del Lazio. In attesa del dato finale sull’affluenza, il dato dell’astensione è tra i più alti di sempre: alle 23 di domenica 12 febbraio aveva votato appena il 26,3% degli aventi diritto. Nelle regionali del 2018, dove si votò in una sola giornata, il dato finale fu del 66,4%.

Stando ai primi istant poll, il candidato del centrodestra Francesco Rocca è tra il 48 e 52% delle preferenze, segue Alessio D’Amato del centro sinistra (29-33). Terza la grillina Donatella Bianchi 14-18%.

Polemiche per il post pubblicato sulla pagina ufficiale della Lega – Salvini premier – Roma. “Se non voti aiuti la sinistra a vincere nel Lazio. Hai tempo fino alle 15: vai a votare e scegli la Lega per sostenere Francesco Rocca!” si legge su un cartello rosso con la scritta gialla pubblicato in mattinata (10.35). Un messaggio che rompe il silenzio elettorale.

Lo scontro nel Lazio: i candidati

Nel Lazio gli sfidanti sono sei. Per il centrodestra Francesco Rocca: con lui 6 liste, tra le quali Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Lista Civica Francesco Rocca Presidente, Noi moderati – Rinascimento Sgarbi e Unione di centro. Per il centrosinistra Alessio D’Amato: 7 liste, tra cui Pd, Lista Civica d’Amato Presidente, Azione-Italia viva, Alleanza verdi-sinistra e +Europa – Radicali – Volt, Partito socialista italiano e Demos Democrazia Solidale. Per il Movimento 5 Stelle c’è Donatella Bianchi: 2 liste, quella del M5s e quella del Polo progressista. Tre gli outsider: Rosa Rinaldi per Unione popolare di Luigi De Magistris e Sonia Pecorilli per il Pci. Infine a destra Fabrizio Pignalberi sostenuto da 4 Popol per l’Italua e Pignalberi Presidente.

Come funzionano le elezioni regionali

I candidati si giocano tutto in un colpo solo: per i presidenti di Regione non c’è ballottaggio. Vince il candidato che prende più voti anche senza aver raggiunto il 50%. Per permettere poi al vincitore di poter contare su una maggioranza in consiglio regionale, è previsto un premio. In Lombardia alle liste collegate al presidente eletto è assegnato almeno il 55% dei seggi, se il vincitore ha ottenuto almeno il 40% dei voti alle urne; se invece ha preso più del 44% dei voti, alla sua coalizione sarà assegnato il 60% dei seggi. Nel Lazio invece il vincitore avrà un premio del 20% (avrà cioè 10 seggi in più, sui 50 totali del consiglio, rispetto a quelli ottenuti alle urne; il totale della sua coalizione non potrà superare però il 60%). In sostanza, a differenza della Lombardia, nel Lazio la maggioranza non è garantita.

Non ci sono listini bloccati, i candidati al consiglio regionale possono contare solo sulle preferenze. Sia la Lombardia sia il Lazio hanno infatti abolito il “listino del presidente”, che garantiva l’elezione certa a uomini di fiducia dei vincitori. Un elettore può esprimere fino a due preferenze per i candidati in consiglio, ma deve fare attenzione alle regole per la parità di genere: nel caso si esprimano due preferenze, devono riguardare due candidati di sesso diverso. Se si scelgono due uomini o due donne, la seconda scelta sarà annullata.

Redazione

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