“Una condizione di salute che peggiora”
Frank Cimini — 4 Febbraio 2023
Al presidente del Tribunale di Sorveglianza di Milano Giovanna Di Rosa e al giudice Ornella Anedda l’anarchico Alfredo Cospito dal 20 ottobre scorso in sciopero della fame dice che continuerà a digiunare e a rifiutare, qualora si arrivasse a condizioni estreme l’alimentazione forzata. La battaglia di Cospito è per la cancellazione dell’articolo 41bis per tutti perché è uno strumento che toglie libertà fondamentali. “Ognuno agisce per sé e dietro non c’è nessuna organizzazione” la realtà che emerge anche dall’incontro con i giudici, presente il difensore Flavio Rossi Albertini che chiede ancora al ministro di intervenire “perché non c’è più tempo”.
Ilaria Cucchi, parlamentare di Sinistra Italiana e Verdi, dopo aver incontrato Cospito sostiene essere la situazione “a dir poco allarmante”. E dice ancora che «la prima cosa che il detenuto Alfredo Cospito mi ha detto vedendomi è stata che non vuole più incontrare nessun politico. Mi ha riferito di aver accettato l’incontro con me a causa della mia storia perché nessuno deve più morire di carcere», sono le parole usate. Secondo l’esponente della alleanza. tra Sinistra e Verdi «è impossibile convincere Cospito a recedere dalle sue intenzioni. È apparso lucido e determinato. Il nostro dovere è la preoccupazione per una condizione di salute che peggiora».
Il giudice Guido Salvini dice che lo Stato potrebbe costringere Cospito all’alimentazione forzata e spiega che le indagini per identificare i responsabili degli attacchi sono difficili. «Si tratta di hacker che non si conoscono nemmeno tra loro, si riconoscono solo attraverso le azioni stesse. Sono azioni che chiunque può riprodurre e poi scomparire», aggiunge il giudice che nel 1981 da giovane uditore vide la storia di un militante di Prima Linea protagonista di un lungo sciopero della fame. Il giudice istruttore Pietro Forno impose l’alimentazione forzata suscitando un vasto dibattito. «Potrebbe porsi oggi lo stesso dilemma», prevede Salvini, «una sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo del dicembre scorso ha stabilito che dovendo lo Stato salvaguardare la vita umana non è vietata l’alimentazione forzata», conclude.
Il difensore di Cospito esprime «stupore e rammarico in merito al parere inviato dalla procura generale di Torino al ministro Nordio a favore della proroga del 41 bis. Stupore perché nessuno sa meglio della procura alla luce delle precisazioni fornite dalla corte d’Assise sulla differenza riconosciuta tra Fai associazione e Fai metodo. È stato accertato che non ogni fatto illegale rivendicato attribuito alla compagine anarchica sia espressione di una associazione criminale. Il rammarico è motivato dal fatto che alla procura generale era stata offerta una occasione unica per rivedere le proprie determinazioni». Flavio Rossi Albertini spiega che le posizioni della procura generale erano state messe in discussione dalla corte d’Assise rivolgendosi alla Corte Costituzionale. L’avvocato ricorda le condizioni di Alfredo Cospito, il suo fisico provato, i quasi 110 giorni di digiuno, i 45 chili di dimagrimento, che non consentono più ritardi e attendismi.
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