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Chi è Filippo Bernardini, il “ladro di libri” che ha beffato le case editrici con una mail – Il Riformista

Rischia fino a 21 mesi di carcere

Redazione — 8 Marzo 2023

Chi è Filippo Bernardini, il “ladro di libri” che ha beffato le case editrici con una mail

Certo si tratta di furto o di truffa, ma la storia di Filippo Bernardini ha qualcosa di romantico, di magico. Filippo Bernardini è conosciuto oramai in tutto il mondo come il “ladro di manoscritti” ed è in attesa di sapere quanto gli è costato rubare libri. Il Tribunale di New York si esprimerà ad aprile. Bernardini inviava migliaia di email alle case editrici grandi e piccole di tre continenti diversi (Europa, America e Asia). Aveva provato a portare avanti diversi furti anche in Italia, prendendo di mira impiegati di varie case editrici e scrivendo loro email fasulle fingendosi qualcuno del settore che conoscevano e che avrebbe potuto richiedere il pdf di un manoscritto in lavorazione e quindi non ancora sugli scaffali delle librerie.

Come hanno spiegato alcune case editrici, era difficile insospettirsi, anche perché la richiesta di manoscritti è piuttosto usuale nell’ambiente e nessuno si faceva troppi problemi a inviarli. Ma chi è il ladro di manoscritti? Bernardini ha trent’anni, viene da una nota famiglia di Amelia, in provincia di Terni (il padre, medico, è stato candidato sindaco con il PD prima di passare a una lista civica) e fino al momento dell’arresto lavorava nell’ufficio diritti della filiale londinese della prestigiosa casa editrice statunitense Simon & Schuster. Un ragazzo giovane, anche talentuoso e con un lavoro gratificante.

Ma allora perché rubare manoscritti? A leggere le motivazioni si rimane increduli: non per soldi, ma per la smania di avere tra le mani un libro prima degli altri. Per il bisogno di leggere quel manoscritto prima che diventasse di tutti. Perché Bernardini non avrebbe mai diffuso online i manoscritti o chiesto riscatti agli autori.
Una passione singolare e che gli ha creato non pochi problemi. Dopo diversi di questi tentativi di frode, infatti, molte case editrici in tutto il mondo hanno cominciato ad adottare molte più precauzioni nell’invio di manoscritti via mail.

Nel mondo dell’editoria il “ladro di libri” era diventato un problema serio e diffuso. Ora Bernardini rischia molto, la Procura Federale di New York lo ha indagato e poi arrestato il 5 gennaio dello scorso anno per essere entrato in possesso, in maniera illecita, di più di mille manoscritti. Bernardini ha confermato le accuse della Procura americana, confessando i numerosi furti. Oltre che per frode telematica Bernardini era anche accusato di furto d’identità per aver registrato circa 160 indirizzi email falsi e molto simili a quelli di persone esistenti realmente nel mondo dell’editoria. La sentenza definitiva e la condanna sono previste per il mese di aprile. Nel frattempo, i legali del “ladro di libri” hanno fatto sapere che si sono accordati con la procura in modo che la condanna di Bernardini sia compresa fra i 15 e i 21 mesi di carcere, e preveda una multa non superiore a 75mila dollari.

Redazione

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