Dopo una carriera in una finanza tutta al maschile, Claudia Segre, Presidente e founder della Global Thinking Foundation, ha deciso di dedicare la sua vita alle donne, perché si possano riappropriare di un pieno valore sociale ancora condizionato da discriminazioni e mancanza di indipendenza economica, che dovrebbe, invece, vederle libere dalla violenza e autodeterminate.
Che cosa l’ha aiutata a diventare chi è?
«Sicuramente ciò che mi ha aiutato è stato grande senso di amore ed etica per il lavoro che mi ha trasmesso mia madre; la tenacia e l’ambizione di pormi sempre obiettivi sfidanti e la fortuna di non darmi mai per vinta».
Chi è la sua eroina? Una persona che più di tutte vorrebbe incontrare e che la ispira
«Anna Dello Russo: una maestra di coerenza, professionalità, lungimiranza e autoironia. Insomma, una donna oltremodo intelligente e autentica».
Quale pregiudizio ha dovuto rompere e quale pregiudizio fatica a sparire?
«Se già voler fare il trader di finanza internazionale faceva scuotere la testa a molti – che non ritenevano la sala operativa adatta alle donne – mi hanno sempre fatto pesare, tra le altre cose, il fatto di utilizzare il mio cognome da nubile e di non avere figli. Prima chiarendo che se fossi rimasta incinta avrei dovuto abbandonare l’attività operativa, e dopo come donna incompleta, che non aveva assolto al suo “compito”».
Il consiglio più prezioso che le è stato dato e che vorrebbe passare?
«Quello di fregarsene del giudizio degli altri, perché ci sarà sempre qualcuno che avrà qualcosa da dire. Credere nelle proprie capacità aiuta a non farsi condizionare ed a essere fedeli a sé stessi ed alla propria dignità. Sguardo avanti e sorridere alla vita, sempre e comunque, con gratitudine».