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Borseggiatrici, perché niente carcere? Minorenni, riconsegnate ai genitori… mandanti dei furti

Perché niente carcere per le borseggiatrici anche quando vengono fermate? In questo periodo in cui le borseggiatrici sono passate da fenomeno social a parte del dibattito pubblico, in molti si domandano come sia possibile che continuino a derubare i malcapitati passeggeri restando pressoché indisturbate. Ci riescono perché conoscono bene il codice penale e lo sfruttano a loro favore finché possono.

Le borseggiatrici sono sempre donne o ragazze, anche minorenni, molto spesso incinte, e a volte con bambini piccoli appresso. E proprio questi tre fattori permettono loro di sfuggire, almeno temporaneamente, alla pena detentiva che spetterebbe loro in risposta ai furti commessi.

Perché niente carcere per le borseggiatrici?

Secondo l’articolo 146 del codice penale, “l’esecuzione di una pena che non sia pecuniaria è differita: 1) se deve aver luogo nei confronti di donna incinta; 2) se deve aver luogo nei confronti di madre di infante di età inferiore ad anni uno”. Non vuol dire donne incinte o madri di bambini molto piccoli non possano essere condannate a pene detentive. Tuttavia, queste non si possono applicare finché le condizioni non cambiano.

Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, inoltre, le borseggiatrici farebbero parte di una rete criminale ben più ampia, che quindi manderebbe a rubare in metropolitana donne in gravidanza e che hanno partorito da poco, proprio per sfruttare la possibilità di differire l’esecuzione pena. Inoltre, recita l’articolo 275 del codice di procedura penale, “non può essere disposta la custodia cautelare in carcere nei confronti di una donna incinta o madre con figli di età non superiore ai 6 anni”.

Quando sconteranno la pena?

Possono, però, essere applicate altre forme di detenzione cautelare. Per di più, la condizione si applica anche al “padre, se la madre è deceduta o assolutamente impossibilitata a dare assistenza ai figli”. Inoltre, il carcere preventivo può essere previsto in casi di eccezionale rilevanza. Le eccezioni di cui godono le borseggiatrici valgono sia nel caso in cui vengano colte in flagranza di reato e condannate a processo, sia quando i loro precedenti vengono semplicemente controllati dalle forze dell’ordine. Le pene inflitte semplicemente si cumulano nel tempo, e verranno eseguite nel momento in cui le borseggiatrici non avranno più diritto al differimento.

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