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Balentia: online il video di “Un bambino che cammina” – Sardegna Reporter

Balentia

Mogoro, 17 marzo 2023 – E’ online, da oggi, il video di “Un bambino che cammina”, brano estratto da “Le giuste parole”, il nuovo lavoro dei Balentia, pubblicato dall’etichetta Sonada Label e prodotto dall’Associazione Culturale Roots/Nu*ragika Recordz.

Link: https://youtu.be/8Mt12kT-_v0

Il video è stato girato da Federico Branca. Nasce da un’idea di Alessio Mura. Inoltre, vede la presenza di Eleonora Mura, Jacopo Cocco, Lara Falchi, Michela Atzori e Alessio Mura. Nonchè la cortese partecipazione di Andrea Mura, Manuela Lilliu, Luciana Mongittu, Antonio Atzori, Angela Rosa Piras, Sara Mele, Mirko e Davide Caboni.

Il video è ambientato tra le mura domestiche e la campagna campidanese di San Sperate. I Balentia vogliono raccontare, tornando indietro di qualche anno e attraverso gli occhi di una bambina, la dimensione del tempo durante il lockdown, attraverso gesti, rituali ripetuti, giochi, letture, e il ritorno alla totale libertà, rappresentata dalla danza all’aria aperta.

La giusta contrapposizione tra gli ambienti vuoti della casa e gli stessi ambienti animati dalla presenza della protagonista, raccontano il procedere della vita, in una dimensione insolitamente anomala per l’essere umano. A questo si aggiunge il “respiro”, il ritorno alla normalità, dato dal rinnovato rapporto con la natura, la campagna, i boschi e gli animali.

Le giuste parole, il nuovo lavoro.

L’EP, composto da quattro canzoni i cui testi sono stati scritti da Su Maistu, al secolo Alessio Mura, è stato prodotto, registrato, mixato da Andrea Aru e Vladi Frau al Sonada Studio di Donori nel corso dell’estate e dell’autunno 2022. La co-produzione è di Nicolò Nioi, protagonista anche alle tastiere e ai cori, di Alice Picci alla voce e di Matteo Piras al basso. Il mastering è stato curato da Federico Mundula.

“Le giuste parole” è il primo progetto nella storia ormai quasi trentennale della band originaria di Mogoro ad essere interamente in lingua italiana. I quattro brani che lo compongono sono omogenei tra loro per atmosfera. Inoltre, sono pienamente coerenti con il percorso finora seguito dalla band. Infatti, sono sempre attenti a pesare “le giuste parole”, parafrasando il titolo del lavoro, per raccontare la realtà odierna.

E’ il caso di “L’altro lato del mondo”, primo brano della tracklist, quasi un “armistizio” tra un figlio e un genitore, dopo un’attenta analisi del rapporto che li lega, con il suo suono crudo e maturo; ma anche di “Un bambino che cammina”, istantanea di un lockdown che ha lasciato segni indelebili, su un mood malinconico; e ancora di “Che ne sai”, in cui il tema della reclusione è raccontato attraverso le sensazioni nate da una visita al carcere di Uta fatta dalla band in occasione di un laboratorio, con le sue atmosfere fusion soul e un andamento alla Jay Dilla; per chiudere con la tematica ambientale che è il cuore di “L’occasione”, un ragionamento ponderato sui tempi che stiamo vivendo e sull’imprescindibilità di un intervento immediato, pena perdere tutto, raccontato su sonorità californiane senza tempo.

Completa il lavoro la copertina, con uno scatto in bianco e nero del fotografo Stefano Pia e la grafica curata da Fabrizio Melas.

Breve biografia

I Balentia, pionieri del rap in Sardegna, sono Alessio Mura (Su Maistu) e Andrea Mura (Lepa) ambedue originari di Mogoro (OR). Sono una delle band più attive e longeve dell’isola. Hanno un rap cantato in sardo e italiano, che definiscono “sociale”.

Hanno all’attivo 4 album, 2 EP e diversi singoli, collaborazioni con artisti nazionali dello stesso genere e oltre 600 concerti in Sardegna, in Italia e all’estero, in 28 anni di attività. La band ha vinto l’edizione 2013 del Suns (Festival Internazionale in lingua minoritaria) a Moena di Fassa (TN). Inoltre, ha partecipato al Liet Festival (Festival Europeo in lingua minoritaria) a Oldenburg (Germania) nel 2014.

Nell’aprile 2022 i Balentia hanno ricevuto, da parte dell’amministrazione comunale di Mogoro, il premio alla carriera. Inoltre, nel mese di ottobre dello stesso anno la band è stata finalista della 15esima edizione del Premio Andrea Parodi, ricevendo il premio come “miglior testo”.

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