
16 gennaio 2023 • 08:58
È l’incidente aereo più grave che si verifica nel paese dal 30 anni. A bordo dell’aereo caduto ieri a Pokhara c’erano almeno 72 persone, quindici gli stranieri, ma nessuno italiano
Non ci sono più speranze di trovare sopravvissuti tra i rottami dell’aereo precipitato ieri a Pokhara in Nepal, ha detto un portavoce della polizia locale. Per il momento, 68 corpi sono stati recuperati, ma le autorità ritengono che tutte le 72 persone che si trovavano a bordo siano morte. Si tratta del peggior disastro aereo nel paese degli ultimi 30 anni.
Non sono ancora chiare le cause del disastro. L’aereo era partito dalla capitale Katmandu diretto verso la città turistica di Pokhara, un tragitto di appena 27 minuti. Filmati diffusi dai social mostrano l’aereo ondeggiare mentre si avvicina all’aeroporto di arrivo. Poi, l’aereo si inclina da un lato e sparisce dall’inquadratura.
Oggi è stata ritrovata la scatola nera, che potrebbe dare nuove informazioni su come si sono svolti i fatti. Secondo i soccorritori, il pilota avrebbe cercato di evitare di precipitare su zone abitate e sarebbe riuscito a schiantare l’aereo nella gola del fiume Seti, un’area relativamente piccola senza costruzioni.
Il Nepal ha una lunga storia di incidenti aerei, causati sia dalle difficili condizioni geografiche e meteorologiche del paese, con alte montagne e un tempo che può peggiorare rapidamente e senza preavviso, sia dagli scarsi investimenti nella manutenzione degli aerei. Per questa ragione, l’Unione europea ha vietato alle compagnie aeree nepalesi l’ingresso nei suoi cieli.
L’ultimo incidente prima di ieri era avvenuto nel maggio 2022, quando 22 erano morte nello schianto di un aereo. Nel 2018, 51 persone erano morte nell’incendio di un aereo partito dal Bangladesh e appena atterrato all’aeroporto di Katmandu. Secondo il database sulla sicurezza aerea della Flight Safety Foundation, dal 1946 nel Paese si sono verificati 42 incidenti aerei mortali.
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Stefano Feltri
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