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Accoglierà le salme di piccole vittime del tragico naufragio in Calabria: «Su questa terra siamo tutti profughi», Nicoletta, 80 anni

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Altre persone stanno seguendo l’esempio della signora.

Il grande cuore di Nicoletta Parisi, 80 anni: la signora, non appena venuta a conoscenza della terribile sorte capitata ai naufraghi morti al largo delle coste crotonesi, non si è tirata indietro e ha proposto di “adottare” delle salme di bimbi accogliendole nella cappella di famiglia.

«In me sono scattati vecchi ricordi datati di cinquant’anni – ha raccontato al Corriere della Sera Nicoletta – quando nella guerra in Russia ho perduto mio zio che ha combattuto per la libertà. Non abbiamo mai più recuperato il suo corpo per dargli una degna sepoltura. Io voglio che a questi bambini sia data questa possibilità. Noi fondamentalmente su questa terra siamo tutti profughi e tutti abbiamo necessità di avere la Misericordia divina».

Da qui la sua decisione: «Alcuni di questi bambini voglio che vengano tumulati nella mia cappella di famiglia». Una scelta che ha consentito nelle intenzioni della signora di “tenere compagnia” al marito deceduto di recente. «Sono andata al cimitero e gli ho detto: “Tra qualche giorno non sarai più solo, verranno a farti compagnia alcuni bambini”».


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La Russa: “Un figlio gay? Che dispiacere”, poi rilancia con: “Ma non sono omofobo”

Secondo il presidente del Senato della Repubblica Italiana avere un figlio omosessuale sarebbe un dispiacere. Ma oggi, dopo la bufera che si è comprensibilmente scatenata, La Russa rilancia: “Avrei dovuto dire: non ce l’ho, non lo so”

La Russa si difende dopo la polemica per le sue dichiarazioni alla trasmissione Rai Belve in cui aveva dichiarato: “Un figlio gay? Che dispiacere”.

Oggi però il presidente del Senato parla di lettura sbagliata del contesto dell’intervista: “Avrei dovuto dire: non ce l’ho, non lo so. Dovendo ipotizzare che sentimenti avrei avuto in quella situazione ho detto che da eterosessuale avrei provato un leggero dispiacere se non fosse stato simile a me. Come è stato per uno dei miei figli quando era del Milan e io dell’Inter. Ma certo non per questo gli avrei voluto meno bene. Avrei rispettato la sua identità”.

Insomma, anche se La Russa le tenta tutte pur di arrampicarsi su un terreno scivolosissimo da lui stesso oleato è comunque surreale, per usare un eufemismo, che ancora nel 2023 si debbano sentire simili parole. E voi cosa ne pensate?


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