- Di Sara Panarelli
- sardegna
36 voti contrari, 21 a favore e un astenuto. Il governatore a testa bassa contro l’opposizione di centrosinistra: “La peggiore della storia autonomistica”
Tutto come previsto, l’unica sorpresa è stata la presenza in aula di Solinas, inattesa fino all’ultimo: il consiglio regionale ha respinto la mozione di sfiducia al presidente della Regione, con 36 voti contrari, 21 a favore e 1 astenuto. L’Aula ha anche eletto segretari dell’Ufficio di Presidenza Gianfranco Satta (Progressisti) e Michele Ciusa (M5S). Il Consiglio si riunirà martedì, 4 aprile.
Nessun colpo di scena, dunque: gli interventi sono stati quasi esclusivamente da parte dell’opposizione di centrosinistra, solo un paio quelli di centrodestra, al contrario di quello che ci si aspettava visto il calo netto di gradimento di Solinas anche fra gli alleati. Subito prima della seduta pomeridiana c’è stato un vertice di maggioranza per ricompattare le fila e spegnere i malumori, operazione evidentemente riuscita.
Solinas, che poco prima aveva dichiarato di pensare a governare la Sardegna e non alle mozioni di sfiducia, ha attaccato l’opposizione, definendola la peggiore della storia autonomistica e dicendosi sicuro, anche per questo motivo, che il centrodestra governerà l’isola per altri 15 anni, puntando il dito contro “il tentativo di usare l’autonomia differenziata come grimaldello per cercare di forzare la mano in fine legislatura in virtù di riposizionamenti in vista del voto”.
Forti critiche da parte di Solinas anche sui toni usati oggi in Consiglio. “Ho riscontrato un grande degrado in quest’aula. Si può non essere d’accordo ma la grammatica istituzionale non deve consentire il decadimento del lessico”.
Per quanto poi riguarda l’autonomia differenziata, causa scatenante della mozione di sfiducia, Solinas ha detto che la decisione era in capo al presidente, respingendo le accuse di mancato coinvolgimento del consiglio e sottolineando che tutte le regioni a statuto speciale hanno dato il via libera, a parte chi non l’ha fatto “per motivi strumentali”.
Infine, una mozione di sfiducia è stata presentata anche nei confronti dell’assessore della Sanità, Carlo Doria.
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