Ben Affleck, da sempre una celebrità spassosa da intervistare, ha parlato senza censure della propria vita e della propria carriera, compresa la «peggiore esperienza» mai avuta nella seconda, in una nuova storia di copertina per l’Hollywood Reporter.
Nel corso dell’intervista, Affleck ha parlato in modo colorito di vari argomenti, tra cui la sua «eccellente perizia bostoniana» nel parcheggiare a S, il suo «gruppo esclusivo di celebrità su Wordle», il motivo per cui considera il golf la versione sportiva della metanfetamina e il fatto che in realtà «ai Grammy si è divertito», grazie mille.
Ma si è infervorato particolarmente quando ha parlato del ruolo di Batman, affermando che la partecipazione ai film della DC Comics «è diventata piuttosto ripetitiva e meno interessante» nel corso dei diversi film in cui è apparso. «E comunque, mi piacciono molte delle cose che abbiamo fatto, specialmente il primo, Batman v Superman», ha detto Affleck.
Com’era forse prevedibile, è stato il famigerato Justice League del 2017 a fargli passare per sempre la voglia di ripetere l’esperienza. «Si potrebbe tenere un seminario su tutti i motivi per cui è così che non si fa. Dalla produzione alle decisioni sbagliate e all’orribile tragedia personale, per finire con il peggiore amaro in bocca che abbia mai provato», ha detto Affleck a proposito della produzione, che ha fatto subentrare Joss Whedon alla regia dopo il suicidio della figlia del regista originale Zack Snyder nel 2017.
Il premio Oscar, che in passato ha manifestato i propri dubbi sull’interpretazione del giustiziere mascherato, ha poi rinunciato a dirigere il suo film su Batman: «Justice League mi ha fatto dire: “Mi chiamo fuori. Non voglio più fare nulla di tutto questo. Non sono adatto”», ha detto Affleck. «È stata la peggiore esperienza che abbia mai avuto in un settore che è pieno di esperienze di merda. Mi ha spezzato il cuore».
Affleck ha spiegato che tutta la faccenda è stata talmente estenuante che ha «iniziato a bere troppo», per poi aggiungere: «Ero tornato in albergo a Londra, o così o mi buttavo dalla finestra. E ho pensato: “Questa non è la vita che voglio. I miei figli non sono qui. Sono infelice”. Uno vuole andare a lavorare e trovare qualcosa di interessante cui aggrapparsi anziché indossare una tuta di gomma, e per la maggior parte del tempo sei in piedi davanti allo schermo del computer a dire: “Se queste scorie nucleari vengono rilasciate, noi…” Va bene. Non lo tratto con sufficienza né lo sminuisco, ma sono arrivato al punto di non trovarlo soddisfacente dal punto di vista creativo».
Affleck ha comunque vestito nuovamente i panni del personaggio in The Flash, che ha come protagonista Ezra Miller e uscirà nelle sale a giugno. «Ho finalmente capito come interpretare quel personaggio [Batman] e ci sono riuscito alla grande in The Flash», ha dichiarato Affleck. «Per i cinque minuti in cui compaio, è davvero fantastico». Ma non scommettete su di lui per salvare la situazione in eventuali progetti futuri. «Non dirigerei qualcosa per la DC di James Gunn. Assolutamente no», ha detto l’attore interpellato dall’Hollywood Reporter. «Non ho niente contro James Gunn. È una brava persona e farà sicuramente un ottimo lavoro. È solo che non vorrei cominciare a lavorare come regista nel modo in cui lo stanno facendo».